Lanciata Soyuz senza equipaggio

Lanciata Soyuz senza equipaggio
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Giovedì 22 Agosto 2019, 10:00
(Teleborsa) - Lancio inusuale di una navicella Soyuz, decollata alle 5:38 del 22 agosto dal cosmodromo di Baikonur in Kazakistan senza uomini a bordo, ma con il robot umanoide Skybot-F850 ovvero Fedor, acronimo inglese di Final Experimental Demonstration Object Research, e il telescopio italiano Mini-EUSO.

La Soyuz M-14 viaggia verso la Stazione spaziale internazionale e la sua missione rientra nel volo di prova per certificare il razzo vettore Soyuz 2.1a. Il robot resterà nello spazio per 17 giorni.

Gioiello della ricerca italiana, il telescopio Mini-EUSO studierà fenomeni legati all'emissione di luce ultravioletta dalla Terra. E' stato sviluppato nell'ambito di una collaborazione internazionale guidata dall'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e dall'istituto di ricerca giapponese RIKEN e la sua missione è frutto di una cooperazione tra l'Agenzia spaziale italiana e quella russa, Roscosmos.

"Mini-EUSO è il frutto di un'ampia collaborazione internazionale di ricercatori che hanno dapprima sviluppato le nuove tecniche di rivelazione nell'ambito del programma JEM-EUSO e poi hanno costruito un apparato con tempi e costi estremamente contenuti per un progetto spaziale di questa complessità", ha raccontato il professor Marco Casolino della sezione Infn dell'Università di Tor Vergata, che coordina il progetto.

"Questo telescopio - ha proseguito - che è stato integrato nei laboratori della Sezione Infn e del Dipartimento di Fisica di Roma Tor Vergata, contiene anche una serie di rivelatori di nuova generazione come i Silicon-Photomultipliers, con l'obiettivo di studiarne il comportamento e la loro capacità di resistere all'ambiente spaziale. La tecnologia sviluppata nell'ambito di questo esperimento sarà utilizzata in future missioni spaziali e su palloni stratosferici, come il progetto NASA SPB-2, il cui lancio è previsto dalla Nuova Zelanda per il 2022".

Il Mini-EUSO verrà collocato nella Iss davanti alla finestra non schermata dai raggi UV del modulo russo "Zvezda" e sarà puntato verso la Terra per catturare 400 mila immagini al secondo che consentiranno, grazie alle sue lenti di elevatissima sensibilità, di registrare le emissioni ultraviolette, ottenere per la prima volta una mappa notturna delle emissioni notturne nella banda dell'ultravioletto della Terra e osservare la bioluminescenza prodotta dal plancton.

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