Secondo il numero uno dell'Fmi, "la crescita globale ha subito un rallentamento in gran parte a causa delle crescenti tensioni commerciali e della stretta finanziaria nella seconda metà del 2018. Allo stesso tempo, l'attività economica globale trarrà beneficio dal ritmo più paziente di normalizzazione monetaria da parte delle principali banche centrali - in primis la Federal Reserve, e da un aumento delle misure di stimolo, soprattutto in Cina".
"Ci aspettiamo una certa ripresa della crescita nella seconda metà dell'anno e nel 2020", ha poi proseguito, chiarendo però che "l'atteso rimbalzo nella crescita globale alla fine dell'anno è vulnerabile a rischi al ribasso".
Tra i fattori di rischio, Lagarde ha citato la Brexit e le "incertezze più generali come l'alto indebitamento in alcuni settori e paesi, tensioni riguardo le politiche commerciali e un senso di disagio sui mercati finanziari". Per questo, "se si dovesse verificare un restringimento delle condizioni finanziarie più marcato del previsto questo potrebbe creare seri problemi per molti governi e aziende in termini di rifinanziamento e servizio del debito, che potrebbero amplificare i movimenti dei tassi di cambio e le correzioni dei mercati finanziari".
Il quadro internazionale, dunque, non permette distrazioni. "Dobbiamo non solo evitare i passi falsi della politica, specialmente nel commercio, ma dobbiamo anche assicurarci di prendere le giuste scelte politiche", ha concluso.
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