"In primis, saremo dipendenti dai dati e in dicembre ci saranno nuove stime - ha affermato, rispondendo alle domande gli europarlamentari - In secondo luogo decideremo meeting per meeting e quindi non darò alcuna forward giuidance, in quanto abbiamo deciso che non era più appropriato; quando sarà il momento del QT, potrebbe essere utile però dare qualche informazione".
Infine, Lagarde ha detto che non è possibile dare indicazioni precise sulla velocità o sull'obiettivo finale dei tassi. "Deve essere un tasso sufficientemente alto per raggiungere l'obiettivo del 2% dell'inflazione. Potrebbe essere che finiamo in territorio restrittivo, ma è una cosa che discuteremo a ogni riunione e in base ai dati", ha sottolineato.
Il target al 2%
A una domanda su quanto sia appropriato mantenere l'obiettivo al 2% o se possa danneggiare la credibilità della BCE, Lagarde ha risposto: "La credibilità è essenziale per qualsiasi banca centrale e specialmente per noi perché abbiamo a che fare con 19 stati membri, che saranno 20 da gennaio quando entrerà la Croazia. La nostra credibilità sarà testata con il ritorno al 2% dell'inflazione e per questo siamo determinati a raggiungere questo obiettivo. Non penso sia il momento di cambiare l'obiettivo, ma credo che a un certo punto potrebbe essere oggetto di dibattito". "Ma oggi non è il momento", ha ripetuto.
Il picco dell'inflazione
Secondo la presidente della BCE, l'inflazione della zona euro non ha ancora raggiunto l'apice. "Non vediamo le componenti o la direzione che mi porterebbero a credere che abbiamo raggiunto il picco dell'inflazione", ha detto, spiegando che "ogni volta che chiedo ai miei economisti in BCE la risposta che ottengo al momento è che il rischio è al rialzo, senza qualificare il rialzo".
La regolazione delle cypto
Riesponendo a una domanda sul tema, Lagarde ha detto che "la regolazione delle cypto è necessaria a livello globale, e non ci siamo ancora, ma l'Europa è avanti su questo e sta facendo i primi passi. Spero davvero che l'Europa possa continuare a essere leader su questi aspetti".
La presidente della BCE ha rivendicato di esser stata tra le prime a invocare la necessità di una regolamentazione su questi segmenti: "All'epoca sono stata presa in giro, si sono fatti beffe di me - ha detto - Ma lo penso ancora". E se il Micar, il regolamento che l'UE intende adottare "rappresenta un passo nella direzione giusta, penso che ancora non ci siamo. L'UE è all'avanguardia ma non basterà e servirà un Micar 2".
Il price cap europeo
Lagarde non ha voluto commentato direttamente l'ipotesi di price cap europeo, ma ha detto che "daremo un parere esperto e ponderato", "per vedere quale ruolo possiamo svolgere, come possiamo aiutare e in quale rispetto dal punto di vista della stabilità finanziaria", ma "non un'opinione sull'efficienza dello strumento" che non spetta a noi.
"Non possiamo certamente agire come sostituti delle decisioni politiche che devono essere prese" e che riguardano "il livello politico e non il livello della banca centrale europea", ha aggiunto.
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