L’acquisizione è volta a consentire l’ingresso nel mercato nordamericano e l’ampliamento della quota di ricavi realizzati all’estero dal gruppo: nel 2019 circa il 40% dei ricavi consolidati sono già realizzati fuori dei confini nazionali, in oltre 30 diversi Paesi. Al fine di incrementare ulteriormente tale quota, Labomar ha messo a punto un portafoglio di soluzioni “ready to market” - circa 100 prodotti con formulazioni proprietarie - che consentono alle case farmaceutiche internazionali con distribuzione pluri-mercato di ridurre il time-to-market e servire più rapidamente mercati nuovi e presidiati.
«Il 2019 è stato un altro importante anno per Labomar, contrassegnato da crescita e da un’operazione di acquisizione dalla grande valenza strategica», ha commentato Walter Bertin, fondatore e amministratore delegato di Labomar, ricordando che «l’acquisto delle attività canadesi ci ha messo in una posizione privilegiata nel maggior mercato al mondo per il settore farmaceutico, cosmetico e nutraceutico, quello del Nord America e, in particolare, degli Stati Uniti che da soli valgono oltre 25 miliardi di dollari. Un’acquisizione che potrebbe non rimanere isolata poiché Labomar punta a proseguire nel proprio percorso di crescita sia per linee interne sia, ove ne ricorrano le condizioni, per linee esterne».
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