La Cina cresce meno del resto dell'Asia per le politiche Covid

La Cina cresce meno del resto dell'Asia per le politiche Covid
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Martedì 27 Settembre 2022, 09:00
(Teleborsa) - Nel 2022 la crescita della Cina sarà inferiore al resto dell'Asia per la prima volta dal 1990, secondo un nuovo rapporto della World Bank. La crescita dell'area East Asia & Pacific (esclusa la Cina) accelererà al 5,3% nel 2022 (rivista al rialzo dal +4,8% stimato lo scorso aprile) dal 2,6% nel 2021. La Cina, che in precedenza ha guidato la ripresa nella regione, dovrebbe crescere del 2,8% nel 2022 (dato rivisto al ribasso dal +5% stimato ad aprile), una forte decelerazione dall'8,1% nel 2021.

Per la regione nel suo insieme, la crescita dovrebbe rallentare al 3,2% quest'anno dal 7,2% nel 2021, prima di accelerare al 4,6% l'anno prossimo, afferma il rapporto. Ad aprile era stata stimata una crescita del +5% per il 2022. Guardando al futuro, la Banca mondiale afferma che la performance economica in tutta la regione potrebbe essere compromessa dal rallentamento della domanda globale, dall'aumento del debito e dalla dipendenza da soluzioni economiche a breve termine per attutire gli aumenti dei prezzi di cibo e carburante.

La crescita in gran parte dell'Asia orientale e del Pacifico è stata trainata dalla ripresa della domanda interna, resa possibile dall'allentamento delle restrizioni legate al COVID, e dalla crescita delle esportazioni. La Cina, che costituisce circa l'86% della produzione della regione, continua invece a utilizzare misure mirate di salute pubblica per contenere i focolai del virus, inibendo l'attività economica e facendo perdere momentum alla crescita.

Le previsioni della World Bank sull'intera area presuppone un continuo sostegno alla politica fiscale e monetaria in Cina, ma riconosce che la sua efficacia sarà limitata dai persistenti focolai di COVID-19 e dalle restrizioni alla mobilità. Tuttavia, è probabile che il grave shock economico correlato al Covid-19 visto in Cina nella prima metà del 2022 sia seguito da un graduale rimbalzo nella seconda metà dell'anno.

Allo stesso tempo, la capacità di ripresa del settore immobiliare è soggetta a rischi al ribasso. "Una flessione più marcata, più grave e più prolungata nel settore immobiliare potrebbe avere significativi riverberi a livello di economia, con cicli di feedback negativi legati al settore finanziario", viene sottolineato.
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