L'Unione fa l'Europa: il piano di Bruxelles per reggere l'urto

L'Unione fa l'Europa: il piano di Bruxelles per reggere l'urto
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Venerdì 30 Ottobre 2020, 08:00
(Teleborsa) - Parole d'ordine: coesione e coordinamento. L'Europa, travolta dalla seconda ondata della pandemia, fa quadrato e sceglie la linea della compattezza per cercare di reggere l'urto che potrebbe rivelarsi ancor più violento della scorsa primavera. "Nessuno si salva da solo": questo il mantra, scandito a più livelli e ad ogni occasione.

Anche per questo ieri al termine del summit UE, rigorosamente in video conferenza la Commissione europea, ha annunciato lo stanziamento di 220 milioni per aiutare i paesi più colpiti dalla seconda ondata trasferendo i pazienti in terapia intensiva negli ospedali di partner continentali con maggiori disponibilità. "Se non agiamo con urgenza - ha detto la Presidente Ursula von der Leyen - il virus metterà in ginocchio i nostri sistemi sanitari".


Nel corso del vertice, ciascun leader ha preso la parola per dettagliare gli interventi messi in campo per contenere la diffusione della pandemia. Per ora, sul piatto non c'è l'ipotesi di un lockdown comune deciso a livello europeo, come alcune indiscrezioni avevano anticipato nelle scorse ore. Al momento, la chiusura è considerata una misura estrema che spetterà eventualmente ai singoli governi decidere quando far scattare.

Unione e rapidità: questo, secondo il Presidente del Consiglio Conte, il perimetro entro il quale occorre muoversi. Stretto coordinamento tra Governi e Commissione Ue per rispondere con efficacia alla nuova ondata di contagi. Questo, a quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, l'impegno emerso dalla videoconferenza informale dei Leader europei.

"Dai test, al vaccino, alle app di tracciamento, alla condivisione di dati e necessità sulle terapie intensive: le misure sanitarie anti-Covid hanno successo solo se coordinate in Europa. L'Italia sostiene questo approccio e pensa che i Ministri della Salute debbano svolgere un ruolo di primo piano", hanno chiarito le stesse fonti al termine della video call. Il Premier è poi tornato in pressing sul Recovery Fund, che ha chiarito "deve partire il prima possibile".
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