L'UE apre una procedura contro la Germania per sentenza tedesca su BCE

L'UE apre una procedura contro la Germania per sentenza tedesca su BCE
2 Minuti di Lettura
Mercoledì 9 Giugno 2021, 13:45
(Teleborsa) - La Commissione europea ha deciso oggi di inviare una lettera di costituzione in mora alla Germania per violazione dei principi fondamentali del diritto dell'UE, in particolare dei "principi di autonomia, primato, efficacia e applicazione uniforme del diritto dell'Unione, nonché del rispetto della competenza della Corte di giustizia dell'UE". La causa della procedura d'infrazione è l'azione della Corte costituzionale federale tedesca, che il 5 maggio 2020 aveva emesso una sentenza sul Programma di acquisto del settore pubblico (PSPP) della Banca centrale europea (BCE) in cui lo dichiarava "ultra vires", cioè che esula dall'ambito delle sue competenze.

I giudici costituzionali tedeschi avevano esaminato la costituzionalità del Piano di Quantitative Easing lanciato nel 2015 sotto l'egida di Mario Draghi. La sentenza confermava la legalità dei Piani QE varati dall'Eurotower e la rispondenza ai Trattati dell'Unione Europea, ma esprimeva perplessità su alcuni punti sotto esame, in particolare sulla flessibilità con cui i programmi vengono portati avanti e sulla proporzionalità dei piani stessi ai fini del rispetto della ripartizione delle competenze fra UE e Stati membri prevista dai Trattati.
Nella stessa sentenza la Corte costituzionale tedesca dichiarava inoltre "ultra vires" una sentenza della Corte di giustizia ("Heinrich Weiss e altri") senza deferire la questione alla Corte di giustizia - sottolinea oggi la Commissione europea - Di conseguenza, il tribunale tedesco ha privato una sentenza della Corte di giustizia dell'UE dei suoi effetti giuridici in Germania, violando il principio del primato del diritto dell'UE.

Sebbene, con ordinanza del 29 aprile 2021, la Corte costituzionale tedesca abbia respinto due domande dirette a ottenere un'ordinanza di esecuzione della sentenza del 5 maggio 2020, ciò non annulla le violazioni riguardanti il principio del primato del diritto dell'Unione. La Commissione ritiene infatti che la sentenza della Corte costituzionale tedesca costituisca un grave precedente, sia per la futura prassi della Corte costituzionale tedesca stessa, sia per le corti supreme e costituzionali di altri Stati membri. L'esecutivo UE ha comunicato che la Germania dispone ora di 2 mesi per rispondere ai rilievi espressi dalla Commissione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA