L'Antitrust richiama il Governo: tassa sui money transfer è discriminatoria

L'Antitrust richiama il Governo: tassa sui money transfer è discriminatoria
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Giovedì 21 Febbraio 2019, 17:00
(Teleborsa) - La tassa sui money transfer introdotta dal Governo con il decreto legge fiscale finisce nel mirino dell'Antitrust perchè discriminatoria e va dunque modificata.

TASSA INGIUSTIFICATAMENTE DISCRIMINATORIA
– Questa la richiesta dell'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, contenuta nella segnalazione inviata ai Presidenti delle Camere, al presidente del Consiglio, al Tesoro, all'Agenzia delle Entrate e a Bankitalia.

Bocciata, dunque, la nuova imposta dell'1,5% sulle rimesse di denaro verso paesi non appartenenti alla Ue che, si legge nel richiamo, "risulta ingiustificatamente discriminatoria in quanto applicabile alle sole rimesse effettuate dagli istituti di pagamento (i cosiddetti money transfer operator), ma non dalle altre categorie di operatori che possono offrire analogo servizio, in particolare le banche italiane ed estere e Poste Italiane".

Perciò appare "suscettibile di alterare il corretto confronto competitivo, poiché si traduce in un elemento di costo gravante solo sugli istituti di pagamento, riducendo la loro capacità di formulare offerte competitive, a parità di altre condizioni".

A FARNE GLI SPESE GLI STRANIERI – A spingere per la tassa che, secondo le prime stime dovrebbe portare nelle casse dello Stato circa 60 milioni di euro, è stata la proposta targata Lega. E a pagarne il prezzo più alto, secondo l'AGCM, potrebbero essere soprattutto stranieri che usano i money transfer per inviare soldi alle famiglie nei paesi d'origine.
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