La media delle 38 economie che aderiscono alla stessa organizzazione si è attestata al 34,6% nel 2021, invariata rispetto all'anno precedente. Peggio di Italia fanno solo Belgio, Germania, Austria e Francia, mentre i livelli più bassi in assoluto si registrano in Svizzera, Cile, Nuova Zelanda Messico e Colombia. Il cuneo fiscale italiano è diminuito di 1,4 punti tra il 2019, quando aveva toccato il 47,9% e il 2021, mettendo a segno una delle riduzioni maggiori dell'area OCSE, dove in media il calo rispetto al periodo pre-Covid è stato di 0,3 punti.
Al cuneo italiano pari al 46,5% - nel caso di un lavoratore single con retribuzione media – si arriva sommando il 15,3% di incidenza dell'imposta sui redditi (13% la media OCSE), il 7,2% di contributi a carico del lavoratore (8,2% la media OCSE) e il 24% dei contributi a carico del datore di lavoro (13,5% la media OCSE).
In Italia il prelievo complessivo su una famiglia monoreddito con figli è inferiore rispetto al lavoratore single, ma con il 37,9%, in aumento di mezzo punto, il nostri paese si conferma molto al di sopra della media OCSE (24,6%, in calo di 0,4 punti). Se si considera una famiglia con due figli e dove i redditi da lavoro sono due (uno pari al 100% della retribuzione media e l'altro al 67%), il cuneo complessivo risulta del 40,9%, contro la media OCSE del 28,8%.
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