A comunicarlo l'Istat, segnalando una riduzione congiunturale per entrambi i flussi commerciali con i paesi extra Ue, più marcata per le esportazioni (-2,2%) rispetto alle importazioni (-0,1%).
La flessione congiunturale delle esportazioni è estesa a quasi tutti i raggruppamenti principali di industrie, con l'eccezione dei beni strumentali (+5,2%). Dal lato dell'import, la contrazione congiunturale è più intensa per i beni intermedi (-4,0%) e i beni di consumo durevoli (-3,1%). Gli acquisti di beni di consumo non durevoli (+4,0%) e di energia (+3,1%) sono invece in aumento.
Su base annua le esportazioni sono in aumento (+6,1%). L'incremento è rilevante per i beni di consumo non durevoli (+13,8%) e i beni strumentali (+7,8%). Al netto dei prodotti energetici la crescita complessiva passa a +7,5%. Le importazioni registrano un aumento tendenziale (+5,6%), determinato dai beni di consumo non durevoli (+10,4%), beni intermedi (+9,1%) e beni strumentali (+6,9%).
L'export verso Stati Uniti, Giappone (+20,6% entrambi) e Svizzera (+16,5%) è in forte aumento su base annua. In diminuzione, le vendite di beni verso Turchia (-28,9%), paesi OPEC (-7,8%) e paesi MERCOSUR (-5,5%).
Gli acquisti da paesi ASEAN (+38,3%), Giappone (+26,4%), Stati Uniti (+22,3%) e Turchia (+13,6%) registrano incrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni.
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