Vendita di Ita, volata di Msc. Ultime ore per nuove offerte

Vendita di Ita, volata di Msc. Ultime ore per nuove offerte
di Umberto Mancini
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Sabato 16 Aprile 2022, 06:49 - Ultimo aggiornamento: 10:44

Ancora poche ore e poi il dossier Ita entrerà nella fase finale. Marcia infatti a tappe forzate la privatizzazione della compagnia di bandiera visto che entro lunedì 18 aprile chi è interessato all'acquisto deve farsi avanti. Poi i giochi saranno chiusi definitivamente. In palio c'è, come previsto dal Dpcm del governo, la maggioranza del vettore aereo che da ottobre scorso ha preso il posto della vecchia Alitalia. In pole position, secondo le indiscrezioni, il tandem Msc-Lufthansa che distanzia sia Air France-Delta che il fondo Indigo. Spetterà ai due advisor del ministero dell'Economia, ovvero Equita e lo studio internazionale Gianni & Origoni, gestire il tratto finale della partita anche se una collaborazione tra il Tesoro e i consulenti della compagnia - sulla cui nomina è nato un caso - appare scontata. In questa fase delicata l'obiettivo dell'esecutivo è infatti di evitare nuove polemiche dopo la brusca uscita di scena di sei consiglieri di Ita su nove. Dissidi, va ricordato, legati proprio alla scelta degli advisor interni.

Il verdetto

L'ultima parola, di là delle tecnicalità della complessa procedura di cessione, sarà del governo che segue con attenzione il dossier e che ha puntato circa 3 miliardi per lanciare Ita sul mercato dopo la lunga crisi di Alitalia.

Ma chi è in vantaggio in questo rush finale? La manifestazione d'interesse inviata da Msc e Lufthansa - che mette sul tavolo 1,2-1,5 miliardi - appare allo stato la più vantaggiosa per le casse del Tesoro e, soprattutto, per le prospettive industriali. Meno esaltanti, secondo quanto trapela da fonti ministeriali, le proposte, al momento ufficiose, del Fondo americano Indigo Partners (che controlla alcune low cost e vuole Ita tra le freccie del suo arco) e di Certares (Air France-Klm e Delta Air Lines) che immagina l'integrazione con la compagnia tricolore sopratutto sul fronte commerciale. Ma saranno le offerte vincolanti, quelle scritte nero su bianco, a battere il tempo dello sprint conclusivo.

Le tappe

L'allungamento della scadenza al 18 aprile serve anche a coinvolgere altri operatori eventualmente interessati e ad evitare possibili contenziosi, rendendo la procedura di cessione aperta e trasparente. Tra i vettori che ambirebbero partecipare alla gara figurerebbero Iag, la holding di British Airways, Iberia, Vueling, Aer Lingus, e la lowcost EasyJet. La raccolta delle offerte consentirà di aprire la data room ai soggetti interessati. A quel punto dopo non meno di 2 settimane, probabilmente a fine aprile, il governo dovrà comunicare alle parti la scadenza ultima entro la quale inviare l'offerta vincolante. La tabella di marcia di Palazzo Chigi prevede che l'accordo per la cessione venga raggiunto entro la metà di giugno per essere finalizzato entro l'anno, in modo da consentire di programmare per tempo la stagione 2023.

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Fonti ministeriali sostengono che al Tesoro non si aspettano, al netto di eventuali manovre di disturbo, altre manifestazioni di interesse oltre alle tre già pervenute. Ma, come detto, contattare altri operatori si rende necessario per superare eventuali contestazioni future in sede di Antitrust europeo: non sarebbe la prima volta che un'azione di disturbo compromette una trattativa concreta.
Come accennato, i tecnici del Tesoro ritengono che la manifestazione di Msc e Lufthansa sia tuttora quella più solida sia sotto il profilo del piano industriale di Ita Airways sia per quanto riguarda le sinergie sul fronte cargo e crociere, sia per le prospettive occupazionali e di connettività del Paese a partire dallo sviluppo del'hub di Roma Fiumicino. Tant'è che proprio l'ad del gruppo Lufthansa, Carsten Spohr, ha di recente spiegato che Roma può diventare l'hub del Sud Europa del colosso tedesco. Air France e Delta su questo punto hanno invece piani diversi, con lo scalo di Parigi che viene considerato centrale nella strategia di sviluppo. Non si conosce invece la posizione di Indigo che tiene ancora tutte le carte coperte, ma che essendo un fondo parte svantaggiato non avendo un profilo industriale.

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