Ita-Msc, le nozze si avvicinano: via al decreto privatizzazione

Oggi sul tavolo del Consiglio dei ministri l’analisi del provvedimento per la cessione della compagnia

Ita-Msc, le nozze si avvicinano: via al decreto privatizzazione
di Umberto Mancini
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Giovedì 10 Febbraio 2022, 21:34 - Ultimo aggiornamento: 11 Febbraio, 11:32

Nozze più vicine tra Ita Airways e il colosso mondiale del cargo e delle crociere Msc. Il consiglio dei ministri di oggi dovrebbe dare il via libera al provvedimento che porterà alla privatizzazione della compagnia tricolore attualmente al 100 per cento in mano al Tesoro. Un percorso definito in tutti i dettagli che è stato messo a punto dai tecnici del ministro Daniele Franco e che ora dovrà ottenere il via libera politico dell’esecutivo guidato da Mario Draghi

Le tappe

Al di là delle “interferenze” di Air France e Delta Airlines che vogliono essere della partita, il governo guarda con interesse a Msc se non altro perché almeno fino ad oggi è l’unico gruppo ad essersi fatto avanti con una proposta concreta.

Un piano industriale, illustrato a grandi linee al dicastero dell’Economia in maniera informale, che prevede un forte sviluppo di Ita nel trasporto cargo, sfruttando le sinergie enormi con Msc, leader mondiale nel comparto con oltre 600 navi portacontainer, centinaia di hub portuali e una rete di clienti vastissima.

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Il gruppo guidato da Gianluigi Aponte vuole fare della compagnia aerea nazionale una punta avanzata del business. E questo in considerazione del fatto che i traffici merci, a partire da quelli via aerea, avranno forte impulso e che a Msc manca solo questa freccia nell’arco delle proprie attività nella logistica, per completare una strategia che negli anni si è dimostrata vincente. Questo non vuol dire che il Tesoro, di concerto con Mise e ministero delle Infrastrutture, consideri il dossier chiuso. In Consiglio dei ministri verranno esaminati i vari dettagli dell’operazione e si farà il punto sulla ricognizione, avviata sempre dal ministero dell’Economia, tra i possibili pretendenti. Non c’è infatti nessuna preclusione a valutare scenari alternativi, ma adesso, dopo i rumor di queste settimane, chi vuole farsi avanti deve farlo. E con delle proposte concrete.

Lo schema

Lo schema della cessione di Ita verrà definito nei prossimi giorni anche alla luce di come intende muoversi Lufthansa, di certo lo Stato italiano manterrà, almeno per un po’ di tempo, una partecipazione di minoranza. Msc ha lasciato intendere in maniera abbastanza chiara che vuole pilotare l’alleanza, avvalendosi delle competenze di chi opera e conosce il settore da tempo, e punta ad avere una solida maggioranza. Probabilmente, visto che il quartier generale del gruppo è a Ginevra, si avvarrà di una delle tante società basate in Italia per formalizzare l’offerta definitiva, ma non si esclude nemmeno la creazione di una newco Ita-Msc. Dopo l’ok del consiglio dei ministri, sarà un cda straordinario di Ita ad aprire ufficialmente la data room. Di fatto però i numeri del vettore sono ben noti a Msc. Al momento la compagnia, nata a ottobre dell’anno scorso, può contare su 2.235 dipendenti, 52 aerei e 1,2 milioni di passeggeri trasportati. In cassa ha poco più di 400 milioni e ha registrato, secondo gli ultimi dati resi noti dal presidente Alfredo Altavilla alla Camera, un fatturato di circa 90 milioni. 

 

A fine gennaio, proprio in vista della futura partnership, il consiglio di amministrazione della compagnia ha anche approvato il nuovo piano industriale quinquennale, aggiornando il precedente e ha anche discusso il conferimento dell’incarico di advisor legale e advisor finanziario. Ora, come accennato, la palla passa al governo che vuole chiudere il dossier in tempi rapidi, ben consapevole che l’offerta di Msc ha indubbi vantaggi per il futuro di Ita.

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