Ita Airways, Lufthansa in campo: «Solo se sarà vera privatizzazione»

Ita Airways, Lufthansa in campo: «Solo se sarà vera privatizzazione»
di Umberto Mancini
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Mercoledì 2 Novembre 2022, 07:14

Ita Airways torna di fatto contendibile dopo il mancato rinnovo dell'esclusiva per la trattativa in esclusiva con il fondo Certares deciso dal ministero dell'Economia. Una mossa a sorpresa, ma non troppo, considerato che il negoziato con Certares si trascina dal 31 agosto. Riparte quindi, almeno a livello teorico, la partita della privatizzazione, visto che sia Msc che Lufthansa sembrano disponibili a riavviare i contatti con il Mef e il nuovo governo dopo la svolta di lunedì.

Il colosso tedesco è stato il primo a uscire allo scoperto: «Siamo interessati al mercato italiano e monitoriamo l'ulteriore processo di vendita di Ita. Siamo interessati però a una vera privatizzazione della compagnia aerea». Tradotto significa che la cordata vuole, come nella precedente offerta scartata però dal Tesoro, una quota tale da assicurarle il controllo pieno lasciando al Tesoro una partecipazione minoritaria.
Una proposta molto diversa da quella del consorzio guidato da Certares con Delta e Air France che ipotizza nell'offerta presentata a Daniele Franco l'acquisto del 50% più una azione, lasciando al Tesoro ampi poteri su strategie, governance, rotte e ruolo di Fiumicino.

Ora bisognerà vedere se Msc e la compagnia aerea tedesca proveranno a cambiare registro, a superare cioè gli americani, aprendo davvero una nuova fase. Da Ginevra, sede del gruppo Aponte, non trapela nulla ma il dossier è tornato sotto i riflettori. E nel week end, secondo i rumor, non è escluso che si cominci a pensare ad una nuova offerta, più vicina ai desiderata del Tesoro e calibrata per tentare la rimonta sull'avversario americano.

 

Il bivio

Di certo l'iniziativa del ministro Giancarlo Giorgetti ha l'indubbio merito di accelerare i tempi, costringendo i contendenti a mostrare le carte, evitando, questo sembra essere l'auspicio, ulteriori dilazioni. Tra l'altro, l'uscita di scena del presidente Alfredo Altavilla, la cui revoca sarà all'ordine del giorno dell'assemblea dell'8 novembre, fa ulteriore chiarezza dopo i tentativi di condizionare l'operazione di cessione.
Il ministro Giorgetti vuole che il futuro partner di Ita sia non solo solido sotto il profilo finanziario, ma che abbia un piano industriale ben definito. Per questo se Certares vuole continuare la corsa sarà decisivo capire il ruolo di Delta e Air France, gli alleati storici dell'investitore a stelle e strisce. Ieri proprio i francesi hanno ribadito di considerare aperta la partita e di voler rivedere le posizioni alla luce della fine dell'esclusiva. Sia come sia, al di là della tattica, il fronte si sta surriscaldando in quello che dovrebbe essere davvero il rush finale.
Deve rafforzare le posizioni anche l'altra cordata con Msc che vuole convincere Lufhansa ad entrare nell'azionariato e non solo ad essere un socio commerciale.
Sullo sfondo resta la preoccupazione dei sindacati che temono di veder sfumare ancora una volta una soluzione a pochi passi dal traguardo. La mancata o ritardata privatizzazione metterebbe a rischio l'occupazione del vettore - i dipendenti sono circa 7 mila - visto che Ita avrà bisogno di altre risorse, oltre ai 400 milioni che il Tesoro ha promesso, per continuare a volare. Senza contare il fatto che allungare a dismisura una trattativa significherebbe l'ulteriore svilimento del valore di Ita. Da qui la richiesta, per ora non ufficiale, di tempi certi per la conclusione del deal. I prossimi incontri al Mef serviranno proprio a definire le regole d'ingaggio semmai dovesse ripartire la sfida.
 

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