Ita, Delta Airlines contro Msc-Lufthansa e la richiesta di esclusiva: tutti i nodi della privatizzazione

Il Tesoro ora è chiamato a chiarire gli aspetti procedurali

Ita, Delta Airlines contro Msc-Lufthansa e la richiesta di esclusiva: tutti i nodi della privatizzazione
di Umberto Mancini
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Venerdì 28 Gennaio 2022, 00:07

Delta Airlines non ci sta. Il colosso americano dell’aria promette battaglia sul fronte Ita dopo la manifestazione d’interesse del tandem Msc-Lufthansa che, come noto, ha chiesto al Tesoro una esclusiva di 90 giorni per mettere a punto l’operazione e convolare a nozze. Secondo il vettore di Atlanta, che già si sarebbe fatto sentire ai piani alti del ministero di Via XX Settembre e anche a Palazzo Chigi, la procedura proposta dal gruppo crocieristico guidato da Gianluigi Aponte e dai concorrenti tedeschi non sarebbe corretta. Striderebbe con le regole che prevedono, in caso di privatizzazione, una data room aperta a tutti, con un bando trasparente, così come annunciato del resto dal presidente esecutivo di Ita Airways. Proprio Alfredo Altavilla, che ha tenuto i contatti in queste ore con gli attori in campo, ha parlato del mese di febbraio come di quello decisivo per aprire ai possibili partner il dossier sui conti della compagnia. Dossier che sarà aggiornato nelle prossime ore con le indicazione del nuovo piano strategico. Ma gli americani, non si sa se più per tattica o perché davvero intendono rilanciare, contestano anche un altro punto: il fatto che Msc e Lufthansa abbiano chiesto l’esclusiva senza avanzare una offerta vincolante. Al di là delle tecnicalità, secondo molto esperti del settore, questa scelta procedurale non darebbe accesso ad un percorso privilegiato, escludendo così gli altri pretendenti dalla corsa. Sia come sia, la compagnia americana sembra orientata ad ostacolare l’operazione, anche se va sottolineato che probabilmente ha indugiato un po’ troppo in questi mesi. C’è da dire però che siamo all’inizio della trattativa e che presentare un’ offerta vincolante, visto lo standing dei due big in campo, è sempre possibile. Del resto l’ultima parola spetta al Tesoro, o meglio al governo, ma in questa fase tutta l’attenzione è concentrata sull’elezione del Presidente della Repubblica, e la sorte di Ita non è al momento proprio in cima ai pensieri del Consiglio di ministri. Lo sarà certamente dopo la fine del negoziato politico sul Quirinale e quando la manifestazione d’interesse verrà declinata in ogni dettaglio.

La platea - Va tuttavia segnalato che oltre a Delta, alla finestra ci sarebbero anche un gruppo canadese, un paio di fondi d’investimento internazionali (americani in particolare) e nuovamente Air France-Klm, storico partner del vettore tricolore.

Tutti in sala di attesa per capire se e come salire a bordo della privatizzazione. Ognuno con le proprie carte e le proprie strategie. Soprattutto con le proprie risorse, visto che nel passato non si è certo assistito a una gara su questo fronte. Tanto che al momento quella messa a punto da Msc sembra essere la più convincente, vista la caratura del Gruppo Aponte sia sul fronte passeggeri (le crociere) sia sul cargo.

I tempi -  Dopo il cda del 31 gennaio, aveva spiegato Altavilla (suo il contatto con Msc, in considerazione dei rapporti intrattenuti fin dai tempi della Fiat), verrà aperto ai potenziali interessati l’accesso ai conti di Ita». L’accelerazione delle ultime 48 ore ha in parte cambiato i piani, sorprendendo un po’ tutti. Nessuno, nemmeno dentro Ita, si aspettava che in questa fase, con l’elezione del Capo dello Stato a impegnare la scena politica, qualcuno potesse farsi avanti in maniera così decisa. C’è da dire che gli americani hanno fatto anche notare che la sede in Svizzera di Msc precluderebbe la possibilità di acquisire la maggioranza, ma è evidente che una newco o una società veicolo italiana supererebbe l’ostacolo agevolmente. Sarà ovviamente, l’esecutivo il governo a sciogliere nodi sia procedurali che di politica economica, vagliando a fondo le carte e facendo rispettare le norme. Di certo in pochi si aspettavano una metamorfosi così rapida di Ita che, nata dalle ceneri di Alitalia, si è trasformata in poco tempo in preda ambita.

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