Ita, al decollo la cessione: esclusiva a Msc-Lufthansa. Cda di 5 membri: uno rappresenterà lo Stato

Il Tesoro ha scelto la cordata che assicura più garanzie occupazionali e di sviluppo.A Palazzo Chigi la parola sulla governance

Ita, al decollo la cessione: esclusiva a Msc-Lufthansa. Cda di 5 membri: uno rappresenterà lo Stato
di Umberto Mancini
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Giovedì 14 Luglio 2022, 00:06

Via alla trattativa in esclusiva con Msc-Lufthansa per far decollare la privatizzazione di Ita Airways e mettere a punto la nuova alleanza. Il ministero dell’Economia, come anticipato dal Messaggero, ha dato la propria indicazione a Palazzo Chigi appoggiando, pur con qualche distinguo, il piano industriale del gruppo Msc-Aponte, leader nel cargo e nelle crociere, e del colosso tedesco dei cieli. L’offerta vincolante (tra 900 milioni e 1 miliardo) è quella che offre migliori prospettive economiche e occupazionali alla compagnia tricolore rispetto all’alternativa proposta dal fondo Certares, sceso in campo insieme ad Air France e Delta. Da qui, dunque, l’avvio del negoziato per la cessione della quota di maggioranza del vettore. Una trattativa che non sarà necessariamente rapidissima, ma che segna una svolta cruciale. Dietro la scelta ci sono le valutazioni tecniche degli advisor Equita e Gianni & Origoni, ingaggiati dal Tesoro, oggi azionista unico di Ita. L’offerta di Msc-Lufthansa è di circa 150 milioni superiore a quella di Certares, tuttavia è il piano industriale delineato a fare la differenza.

I PUNTI CARDINE

Non c’è solo lo sviluppo e la centralità di Fiumicino come hub internazionale, ma l’implementazione delle sinergie commerciali, la crescita occupazionale nei prossimi cinque anni, i progetti per il cargo e la connettività intercontinentale; con l’ampliamento della flotta e delle rotte sul lungo raggio, quelle ad alto rendimento.

Msc e Lufthansa si sono poi impegnate a far crescere i flussi turistici da e per l’Italia, puntando sull’intermodalità treno-aereo-nave e sul ricco mercato delle crociere. Carte vincenti che sono piaciute particolarmente al Mef. Sopratutto il capitolo riguardante il graduale aumento dei livelli occupazionali, l’acquisto in prospettiva di nuovi aerei, l’inserimento del vettore in un network internazionale sia per il trasporto passeggeri che per il cargo.

In attesa del closing, le trattative dovranno trovare la quadra su alcuni aspetti fondamentali, tra cui la futura governance del vettore, elemento cruciale chiarito solo in parte nelle offerte. E sarà necessario stilare una sorta di patto parasociale con le garanzie reciproche.
Il nuovo cda sarà costituito da cinque membri, in rappresentanza degli azionisti: tre per Msc (quota del 60%), uno per Lufthansa (con il suo 20%) e uno per il Tesoro, cui rimarrebbe appunto il restante 20% del vettore. Si tratta di una scelta per tutelare l’interesse nazionale e la strategia futura. Da decidere invece i tempi d’uscita dello Stato dal capitale, mentre è spuntata in extremis, ma non è detto che venga accolta, una clausola di “recompra” proprio per avere una sorte di paracadute in caso di emergenza: difficile che i privati accolgano la richiesta.

Quanto ai vertici, il Mef ha suggerito la conferma degli attuali che hanno dimostrato capacità e lungimiranza. Sarà ora Palazzo Chigi a dire l’ultima parola e non è escluso che Certares e soci tentino un ulteriore affondo per sovvertire la situazione, pareggiando o addirittura migliorando l’offerta con un colpo a sorpresa. Non sarebbe la prima volta nella storia delle privatizzazioni italiane.
Entro luglio comunque la partita va chiusa con il via libera della politica che, va detto, può anche cambiare i criteri delle valutazioni tecniche, chiedere un supplemento di indagine, modificare fino all’ultimo l’intesa. Anche se va ricordato che per salvare Alitalia, di cui Ita è l’erede, lo Stato ha speso oltre 15 miliardi di soldi pubblici. Tergiversare troppo o sbagliare ancora alleato sarebbe imperdonabile.

I TEMPI DEL CLOSING

Sia come sia, il presidente esecutivo Alfredo Altavilla continua a chiedere di fare presto perché «il tempo distrugge valore». Intanto Ita nel mese di giugno ha realizzato il primo utile della sua breve vita. E senza l’impatto del carburante l’azienda avrebbe fatto meglio delle previsioni contenute nel piano industriale. E va segnalato che il vettore tricolore è il primo al mondo per puntualità e regolarità, con un load factor (l’indice di riempimento degli aerei) che sfiora il 90% sul lungo raggio.
Soprattutto, secondo l’ad Fabio Lazzerini «non ci sono problemi di personale, abbiamo tutto quello che serve, sia come equipaggi sia come piloti e non vediamo problemi con i nostri aeroporti, Adr e Sea».
Complice la crisi delle low cost, vanno a gonfie vele anche le prenotazioni, che hanno già superato i livelli pre-covid. Ed è in arrivo, infine, il nuovo Airbus A350 con la livrea azzurra, che sarà dedicato a Enzo Ferrari. «È la prima volta in assoluto che l’uomo che ha cambiato la storia dell’automobilismo mondiale ha un aereo con il suo nome e solo Ita lo poteva fare», ha detto con orgoglio Altavilla.

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