Per quel che riguarda la riforma dell'Irpef contenuta nella legge di Bilancio del 2022, l'Istituto di statistica ha calcolato che per il 64,9% delle famiglie che hanno migliorato la propria situazione il beneficio medio è di 828 euro, mentre per il 21,8% delle famiglie che hanno subito una perdita, questa in media è stata di 824 euro. Con la riforma dell'Irpef la riduzione del rischio di povertà che ha interessato le famiglie monocomponenti (-2,1punti) e gli ultrasessantacinquenni soli (-1,3 punti) è legata soprattutto ai bonus e all'anticipo della rivalutazione delle pensioni. Di contro, per le famiglie senza figli o solo con figli adulti il rischio di povertà rimane quasi invariato o aumenta leggermente.
Contro gli effetti negativi dell'inflazione e sostenere il potere d'acquisto delle pensioni è stata anticipata la rivalutazione delle pensioni per quattro mensilità del 2022. L'importo medio del beneficio è pari a 113 euro ed ha coinvolto il 44,9% delle famiglie. Il beneficio è più elevato nel terzo e nel penultimo quinto (rispettivamente 128 e 140 euro), dove si concentra più del 26% del beneficio totale. Nel quinto centrale si osserva il più alto numero di famiglie beneficiarie, pari al 51,3% del totale. Il quinto più povero ha avuto un beneficio medio di 69 euro con il 30,2% delle famiglie coinvolte.
Per quel che riguarda l'impatto dei bonus per elettricità e gas, l'indennità di 150 euro messi in campo per aiutare le famiglie a più basso reddito e l'indennità di 200 euro che ha riguardato anche individui con redditi superiori alla media, l'Istat ha calcolato che i bonus – pari in media a 404 euro l'anno – hanno riguardato tre quarti delle famiglie (75,6%) e sono concentrati nei due quinti più poveri, ai quali è destinato il 66,4% della spesa totale. I bonus hanno un marcato profilo redistributivo: nel quinto più povero il beneficio medio annuo è pari 749 euro.
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