L'anno scorso il PIL ai prezzi di mercato è stato pari a 1.651.595 milioni di euro correnti, con una caduta del 7,8% rispetto all'anno precedente. In volume il PIL è diminuito dell'8,9%. A trascinare la caduta del PIL (-8,9%) è stata soprattutto la domanda interna, mentre la domanda estera e la variazione delle scorte hanno fornito un contributo negativo limitato.
Dal lato della domanda interna l'Istat ha registrato, in termini di volume, un calo del 9,1% degli investimenti fissi lordi e del 7,8% dei consumi finali nazionali. Per quel che riguarda i flussi con l'estero, le esportazioni di beni e servizi sono scese del 13,8% e le importazioni del 12,6%. Il valore aggiunto ha registrato cali in volume in tutti i settori: -6% nell'agricoltura, silvicoltura e pesca, -11,1% nell'industria in senso stretto, -6,3% nelle costruzioni e -8,1% nelle attività dei servizi.
Nel 2020 la spesa per consumi finali delle famiglie residenti è crollata in volume del 10,7% (+0,3% nel 2019). In particolare, la spesa per consumi di beni è calata del 6,4% e quella per servizi del 16,4%. In termini di funzioni di consumo le cadute più accentuate, in volume, riguardano le spese per alberghi e ristoranti (-40,5%), per trasporti (-24,7%), per ricreazione e cultura (-22,5%) e per vestiario e calzature (-20,9%). Le uniche componenti di spesa che segnano una crescita sono alimentari e bevande non alcoliche (+1,9%), comunicazioni (+2,3%), e abitazione, acqua, elettricità, gas ed altri combustibili (+0,6%).
L'indebitamento netto delle amministrazioni pubbliche, misurato in rapporto al PIL, è stato pari a -9,5%, a fronte del -1,6% nel 2019. Il peggioramento è dovuto alla caduta delle entrate e al consistente aumento delle uscite, dovuto alle misure di sostegno introdotte per contrastare gli effetti della crisi su famiglie e imprese. Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) misurato in rapporto al PIL, è stato pari a -6% (+1,8% nel 2019).
Le entrate totali delle Amministrazioni pubbliche sono diminuite del 6,4% rispetto all'anno precedente. Le uscite totali delle Amministrazioni pubbliche sono cresciute dell'8,6% rispetto al 2019. Al loro interno, le uscite correnti sono aumentate del 5,8% principalmente a causa della dinamica delle prestazioni sociali in denaro (+10,6%, +3,7% nel 2019), a loro volta guidate dal forte incremento degli assegni di integrazione salariale (CIG), passati da circa 800 milioni nel 2019 a oltre 14,5 miliardi nel 2020, dagli assegni e sussidi assistenziali (da 20,1 miliardi del 2019 a 34,6 miliardi nel 2020) e dalle pensioni e rendite (+6,6 miliardi, +2,4%).
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