Risale il Pil, ma la ripresa è lontana

Risale il Pil, ma la ripresa è lontana
di Michele di Branco
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Mercoledì 1 Maggio 2019, 08:48 - Ultimo aggiornamento: 19:01

Italia fuori dalla recessione e con più posti di lavoro. L'Istat apre uno squarcio di luce sul Paese in crisi certificando nel primo trimestre 2019 una crescita dello 0,2% rispetto ai tre mesi precedenti, con una variazione dello 0,1% nel confronto sull'anno scorso. Nulla di eccezionale, però è già qualcosa considerando i due trimestri precedenti in negativo. La leggera ripresa, comunque molto più contenuta rispetto alla media europea (+0,4%, la Spagna ha messo a segno un +0,7%, la Francia +0,3%), ha fatto esultare il governo al cui interno, tuttavia, si è immediatamente riaperta la discussione sulla flat Tax. Con il vicepremier, Matteo Salvini, a invocare al più presto la riforma. E il premier Giuseppe Conte, spalleggiato dal leader 5 Stelle, Luigi Di Maio, a indossare i panni della prudenza indicando altre priorità, a partire dalla necessità di non far aumentare l'Iva.

Pil, Salvini: avanti con la flat tax. Di Maio: ora aumentiamo i salari. Tria: possibile crescita oltre +0,2%

Una prudenza dettata, evidentemente, dall'incerto equilibrio economico descritto dall'Istat. «All'inizio del 2019 ha infatti spiegato l'Istituto di statistica - l'economia italiana ha segnato un moderato recupero che ha interrotto la debole discesa dell'attività registrata nei due trimestri precedenti. Nel complesso, l'ultimo anno si è caratterizzato come una fase di sostanziale ristagno del Pil, il cui livello risulta essere nel primo trimestre del 2019 pressochè invariato rispetto a quello di inizio del 2018». Come a dire: crescita praticamente immobile.
L'interpretazione balza agli occhi guardando alle variazioni minime dei valori assoluti: nei primi tre mesi del 2018 il Pil era pari a 403,8 miliardi, scesi poi a 403,1 miliardi alla fine dell'anno e risaliti tra gennaio e marzo 2019 a 404 miliardi. Poco più in su di dove il prodotto interno lordo si era piazzato un anno fa. In attesa dei dati definitivi, l'Istat ha segnalato gli incrementi dell'agricoltura, dell'industria e dei servizi ma, sul versante della domanda, è stato evidenziato un contributo negativo sul fronte interno, peraltro al lordo delle scorte. Insomma, la piccola scossa positiva sembrerebbe il frutto di una risalita dell'export.
 


IL MERCATO
Buoni segnali anche dal mercato del lavoro. A marzo il tasso di disoccupazione scende al 10,2% e quella giovanile al 30,2%, il minimo da ottobre 2011. Il tasso di occupazione è al top dal 2008, mentre aumentano i contratti a tempo indeterminato: +44 mila. Il governo esulta. «L'Italia torna a crescere e si dimostra la bontà della nostra manovra economica, e in questo risultato c'è da considerare che non ci sono le misure che abbiamo adottato. L'ultimo semestre potrà crescere in modo sostenuto, ci auguriamo che lo sia», ha detto il premier Conte. «In un clima di cauto ottimismo - ha invece osservato il ministro dell'Economia, Giovanni Tria - i dati lasciano intravedere che la previsione di crescita annuale dello 0,2% indicata nel Def potrò essere raggiunta e anche superata se il contesto internazionale sarà favorevole». Plaudono anche i due vicepremier. «Possiamo festeggiare il 1 maggio con qualche dato positivo», ha commentato Di Maio aggiungendo che «l'Italia fuori dalla recessione dimostra che la direzione intrapresa dal governo è quella giusta. Andiamo avanti come un treno verso il cambiamento». Il leader della Lega ha invece sottolineato che «è obbligatorio realizzare al più presto la flat tax per imprese, lavoratori e famiglie, come da contratto di governo, senza dubbi o ritardi».
Proprio queste parole del numero uno del Carroccio hanno aperto una discussione all'interno di Palazzo Chigi. «Per me va bene, sono progetti che stavamo portando avanti e che porteremo avanti, ma sia chiaro che non si fa nulla aumentando l'Iva», ha avvertito Di Maio. Fredda anche la reazione di Conte. «Non è questo il momento di parlare di riforma fiscale», ha tagliato corto il premier, precisando che il governo intende realizzarla ma che «ci sono i prossimi mesi e c'è una manovra da realizzare per lavorare poi alle misure fiscali».
 

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