Isee, con le nuove regole favorite le famiglie più numerose: più sgravi in base ai figli

Isee, con le nuove regole favorite le famiglie più numerose: più sgravi in base ai figli
di Francesco Malfetano
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Giovedì 30 Gennaio 2020, 01:07 - Ultimo aggiornamento: 15:08

Reddito netto anziché lordo, nuovi coefficienti per favorire le famiglie numerose e scala di equivalenza modificata. Dopo alcuni mesi di stallo la proposta di modifica dell’Isee in tre mosse avanzata dal M5S è a un punto di svolta. La riforma infatti «sarà parte dell’agenda di governo» e rivoluzionerà l’Indicatore della situazione economica equivalente. In pratica la maggioranza giallorossa punterebbe a fornire ad «un numero maggiore di famiglie le diverse agevolazioni già disponibili» come «reddito di cittadinanza, bonus bebè e asili nido o il contributo per l’affitto».

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A spiegarlo è Tiziana Drago, senatrice del Movimento 5 Stelle che appena prima dello scioglimento del Governo Conte I ha firmato insieme a Nunzia Catalfo - poi diventata ministro del Lavoro dando nuova forza all’atto - una proposta per riformare lo strumento usato dallo Stato per erogare la maggioranza delle prestazioni sociali agevolate. Un testo che per mesi è rimasto fermo alla commissione Finanze e Tesoro del Senato ma che ora pare essersi sbloccato, nonostante Luciano D’Alfonso, senatore del Pd in Commissione, freni un po’ l’entusiasmo pentastellato: «Stiamo conducendo il lavoro istruttorio - spiega - C’è molto interesse ma deve essere completato». 

In ogni caso la riforma interverrebbe su tutti i fattori utilizzati per il calcolo dell’Isee: reddito, patrimonio e composizione del nucleo familiare. Ad esempio si passerebbe dall’utilizzo del reddito lordo per il calcolo dell’indicatore, come previsto fino ad oggi, a quello netto in modo «da avvicinarsi di più alla definizione della reale disponibilità economica delle famiglie» spiega Drago. L’intervento sul patrimonio invece tenterebbe di affievolire l’impatto che questo ha sull’Isee passando dall’attuale coefficiente pari al 20% dei patrimoni mobiliari e immobiliari, ad una «scala di coefficienti» le cui percentuali diminuiscano all’aumentare dei figli (15 per cento con un figlio, 10 per cento con due e 5 per cento con tre figli). L’ultimo passaggio della riforma invece è relativo alla scala di equivalenza, e cioè allo strumento con cui si tiene conto della composizione delle famiglie e delle loro caratteristiche.

«Noi - spiega la Senatrice - prevediamo l’adozione di un sistema di maggiorazioni che sostenga le famiglie numerose» e faccia ulteriori differenze a seconda delle situazioni. «Ad esempio sarebbe utile distinguere tra famiglie che hanno un figlio a carico con meno di 26 anni che studia in università e quelle che ne hanno uno che lavora». In pratica la riforma punta ad aumentare la platea di interessati a quei servizi e agevolazioni offerte dallo Stato per cui, già oggi, l’Isee entro una certa soglia rappresenta uno dei requisiti fondamentali. Ad esempio con le tre modifiche richieste aumenterebbe il numero di neo-genitori interessati dal bonus bebè. Sarebbero cioè di più le famiglie a «restare entro la soglia dei 7mila euro annui, percependo 160 euro al mese o, a non sforare i 40mila euro annui, ricevendone 120 ogni mese».

I NUCLEI
A spiegare le diverse agevolazioni oggi già disponibili per i nuclei familiari italiani è Giuseppe Colletti, esperto della Cgil. «Il bonus asilo nido ad esempio, viene dato alle famiglie per ogni bambino fino ai 3 anni di età che frequenta strutture sia pubbliche che private. Con Isee fino a 25mila euro si ha diritto a 3mila euro annui, da 25mila a 40mila l’agevolazione è di 2500 euro». Non solo, cambierebbe anche la platea di chi ha diritto agli assegni di maternità («i cui indicatori per il 2020 ancora non sono stati definiti») e di chi avrà accesso alla carta famiglia, il nuovo sostegno riconosciuto a chi ha almeno 3 figli a carico e un Isee non superiore ai 30.000 euro all’anno.

Lo stesso ampliamento interesserebbe tutte le altre categorie oggetto di agevolazioni e detrazioni come coloro che hanno diritto al bonus bollette (energia, acqua e gas) «la cui soglia reddituale massima è di 8.265 euro annui» ricordano dal consorzio Caaf Cgil ma anche per «quelle agevolazioni locali stabilite dai comuni i cui requisiti cambiano in ogni centro urbano» (a Roma ad esempio è 14mila euro mentre a Firenze 16.500 euro). Ma ad aumentare sarebbero anche nuclei familiari (oggi circa 950mila) che percepiscono Reddito o Pensione di cittadinanza grazie ad un Isee inferiore a 9.360 euro annui.
 

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