Ipotesi lockdown, no di Confersecenti: ennesima stangata in arrivo

Ipotesi lockdown, no di Confersecenti: ennesima stangata in arrivo
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Mercoledì 16 Dicembre 2020, 15:15 - Ultimo aggiornamento: 15:38

(Teleborsa) - Un lockdown tra Natale, Capodanno ed Epifania "sarebbe un duro colpo" per il settore del commercio. Comporterebbe, infatti, per negozi e pubblici esercizi "un'ulteriore perdita di 10 miliardi di euro, di cui 3 miliardi di euro circa di consumi in bar, ristoranti ed altre attività di somministrazione e 7 miliardi in acquisti di beni e prodotti". Questo l'allarme lanciato dalla Presidente di Confesercenti, Patrizia De Luise, in occasione dell'assemblea annuale dell'associazione.

Quest'anno il Natale, il periodo più importante dell'anno, "viene vissuto con apprensione dalle nostre imprese", ha spiegato De Luise. Da un sondaggio Swg "il 46% degli intervistati ha già fatto acquisti per Natale e di questi il 60% è stato comprato online. La paura degli assembramenti, le code che si registrano all'esterno degli esercizi, favoriscono acquisti dall'online. E per il Natale quest'anno spenderemo tutti meno. Lo stop delle vacanze congelerà 12 miliardi di consumi turistici e ristorazione. Sul fronte dei regali, il 54% deve ancora acquistare e lo farà - prevediamo - in gran parte anche presso gli esercizi commerciali delle nostre città. Un ritorno alla tradizione. Ci sono ancora 10 giorni che potrebbero dare alle nostre imprese una iniezione di fiducia".

I rumors di queste ultime ore "ci preoccupano. Da domenica prossima - ha osservato - quasi tutte le nostre Regioni rientrerebbero in zona gialla. Un ritorno alla normalità, soprattutto se si riaprissero gallerie commerciali e si desse respiro alle attività di bar e ristoranti. Per le nostre imprese la priorità è lavorare e tutte sono in grado di garantire la massima sicurezza. C'è voglia di ritornare quanto prima alla normalità. L'afflusso ordinato ma capiente dei pranzi al ristorante, ne è una riprova".

Ma se l'andamento epidemiologico "dovesse riportare ad un nuovo lockdown, lo si faccia con chiarezza e non si lascino le imprese nell'incertezza. Contestualmente all'annuncio delle restrizioni le imprese debbono avere i necessari sostegni con chiarezza, immediatezza e semplicità".

Uno stop and go, continuo, secondo De Luise, "azzera energie, crea sconcerto. L'impresa deve programmare, investire. In Germania la chiusura è stata annunciata con una settimana di anticipo, e le imprese da subito sanno che riceveranno il 75% del volume perso nei mesi di novembre e dicembre. L'Europa si è mossa con rapidità. La sospensione dei vincoli di bilancio ha permesso di utilizzare ulteriori risorse. Quelle iniettate nel nostro sistema sono state importanti, ma rispetto ad altri Paesi i tempi di adozione e implementazione delle misure sono stati insoddisfacenti".

A causa del Covid, inoltre, "sono a rischio chiusura 150mila imprese, 80mila nel commercio e 70mila nel turismo, nella somministrazione e nei servizi per circa 450.000 posti di lavoro in fumo". I consumi, nel frattempo, sono ai minimi storici: 110 miliardi di euro in meno rispetto allo scorso anno"

Nel 2021 "si deve voltare pagina. Il Paese, tutto, deve ripartire", conclude De Luise che si rivolge al Premier Conte: In una fase di "totale incertezza, fra chiusure, sistemi di sicurezza da garantire, era così urgente ripartire con cashback e lotteria degli scontrini?

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