Negli Usa la FED ha cambiato rotta e avviato un inasprimento della politica monetaria proprio in risposta all'alta inflazione ma ci sono "situazioni molto diverse – ha spiegato Lagarde –. In Europa abbiamo tassi di inflazione più bassi e la ripresa è più avanzata da loro. Abbiamo tutte le ragioni di non reagire così rapidamente e brutalmente come fa la FED. Ma siamo pronti a farlo se i dati ce lo richiedessero". Peraltro, ha aggiunto, "se oggi alzassi i tassi questo agirebbe tra 6 o 9 mesi e che affetto avrebbe? Frenerebbe la crescita. Bisogna decidere se essere un freno o un ammortizzatore. Dobbiamo raggiungere l'obiettivo di stabilità dei prezzi, ma se oggi reagiamo brutalmente a una inflazione che sarà transitoria – ha sottolineato – faremmo molto più male che bene all'economia".
Per Lagarde un nuovo piano di rilancio europeo a seguito delle nuove varianti di Covid non è necessario, "abbiamo una buona ripresa". Piuttosto. ha precisato, "non bisogna frenare la ripresa, ma non mi pare che serva nuovo piano. Invece l'imperativo è che il piano deciso sia applicato con grande disciplina e rigore. Bisogna che questi 600 progetti vengano portati a termine". Infine, Lagarde ha dichiarato che la BCE valuterà aumenti dei tassi di interesse solo dopo che avrà smesso di acquistare titoli di Stato.
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