Industria, Istat: produzione ancora in frenata a ottobre: -2,4%

Industria, Istat: produzione ancora in frenata a ottobre: -2,4%
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Martedì 10 Dicembre 2019, 10:30 - Ultimo aggiornamento: 14:50
A ottobre continua la diminuzione della produzione industriale, con una variazione negativa sia su base mensile che annua. L'indice destagionalizzato, comunica l'Istat, arretra dello 0,3% rispetto a settembre e del 2,4% su base annua (i giorni lavorativi sono stati 23, come nello stesso mese del 2018). 

«Il dato è peggiore delle nostre attese, ma coerente con i segnali ancora deboli giunti dalle valutazioni delle imprese sull’output nelle indagini di settore. Nel complesso, sia gli indici di fiducia che i dati reali segnalano che la fase recessiva nel manifatturiero non è ancora terminata», commenta Paolo Mameli, senior economist della direzione studi e ricerche di Intesa Sanpaolo.  

In particolare, l'indice corretto per gli effetti di calendario, in flessione tendenziale per l'ottavo mese consecutivo, registra un ulteriore peggioramento della dinamica rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. A livello dei principali raggruppamenti di industria «il solo settore ancora in crescita, sia su base mensile sia su base annua, è quello dei beni di consumo (+0,3%) trainati dalla sola componente dei beni non durevoli. Al contrario, flessioni tendenziali rilevanti caratterizzano i beni strumentali e quelli intermedi».

Nella media del trimestre agosto-ottobre la produzione mostra una flessione congiunturale dello 0,6%, mentre nel periodo gennaio-ottobre la flessione tendenziale è stata dell'1,2%. Su base tendenziale e al netto degli effetti di calendario, ad ottobre 2019 si registra una moderata crescita esclusivamente per il comparto dei beni di consumo (+0,5%); al contrario, marcate diminuzioni contraddistinguono i beni intermedi (-4,8%) e i beni strumentali (-3,4%), mentre l'energia registra una variazione nulla.

I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono i prodotti farmaceutici di base e preparati (+3,6%), le industrie alimentari, bevande e tabacco (+3%) e le altre industrie (+2,8%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-8,6%), nelle attività estrattive (-8,1%) e nella metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo (-6,9%).



 
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