Secondo questa, ad oggi, il 94% dei responsabili d'acquisto italiani ha dichiarato di utilizzare almeno una tecnologia 4.0, contro una media europea dell'86%. Nello specifico l'Italia utilizza maggiormente le attrezzature autonome (60%), le tecnologie basate sui sensori (56%) e le attrezzature interconnesse - Internet of Things – (42%) mentre risulterebbero meno comuni le tecnologie basate sui Big Data (28%) e la robotica (22%).
Riferendosi all'industria 4.0, la motivazione preponderante per l'acquisto di nuove tecnologie è l'aspettativa di un incremento di produttività (50%). Nonostante questo incentivo sul futuro l'industria italiana continua a predilige un atteggiamento attendista e cauto pensando che, per il 64% degli intervistati, l'acquisto di macchinari 4.0 sia troppo oneroso. Oltre al costo dei macchinari, il vero blocco degli italiani è la difficoltà riscontrata dagli imprenditori nostrani nell'investire nel nuovo se le proprie attrezzature sono ancora operative e funzionanti (70%).
"Secondo i risultati della ricerca promossa da Shell Lubricants, una delle maggiori difficoltà per le aziende è la formazione del personale per l'utilizzo delle nuove tecnologie (58%), così come la mancanza di esperti fidati ai quali chiedere supporto (50%). E' in questo contesto che Shell scende in campo mettendo a disposizione persone, prodotti e servizi per contribuire allo sviluppo del loro business in ottica 4.0", ha commentato Roberto Paganuzzi Shell Technical Manager Europe.
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