Per la Fim, in particolare, "è inaccettabile che i lavoratori siano lasciati soli, e debbano coprire questa condizione sanitaria indispensabile, con proprie ferie, Par o permessi non retribuiti. La quarantena è di fatto uno stare in malattia e chiediamo a gran voce che da subito il Governo si impegni a rifinanziare subito il provvedimento fino a fine pandemia". Cgil, Cisl, Uil nei giorni scorsi hanno scritto ai Ministeri competenti per chiedere "un incontro che sia risolutivo e permetta all'INPS di tornare a pagare le indennità. Senza una risposta adeguata la Fim Cisl valuterà insieme alle altre organizzazioni quali azioni intraprendere, anche verso le aziende, per garantire le tutele e i diritti di chi lavora".
Lo stesso appello è stato lanciato anche dal segretario generale della Uila, Stefano Mantegazza. "Sono, ormai, decine di migliaia i lavoratori che, costretti alla quarantena fiduciaria perché risultati a contatto diretto con persone contagiate da Covid, rischiano – ha spiegato il leader del sindacato dei lavoratori agroalimentari – di vedere la loro busta paga tagliata fino a mille euro". Per il sindacalista "risulta incomprensibile e paradossale come, a fronte di questa situazione, il governo ritenga più utile utilizzare risorse pubbliche per finanziare bonus per l'acquisto di televisori o per l'accesso ai centri benessere, anziché assicurare adeguate tutele ai lavoratori. È pertanto indispensabile un decreto urgente per rifinanziare il fondo Inps per le quarantene obbligatorie".
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