Cancellato il condono, quello che resta «è una vera e propria pace fiscale», commenta soddisfatto il sottosegretario
all'Economia Massimo Bitonci che ha seguito i lavori per il governo. Anche il relatore Emiliano Fenu (M5S) rivendica le scelte fatte: «non c'è spazio - dice - per sconti agli evasori, né ci sono scappatoie per chi ha portato soldi fuori dal Paese». Quella però a Palazzo Madama è una giornata di stop and go: l'Aula convocata fin dal mattino viene infatti interrotta più volte per la mancanza dei pareri della commissione Bilancio su una manciata di emendamenti ma anche per i dubbi dell'ultimo minuto su alcune misure come lo scudo anti spread per banche e assicurazioni. E così il via primo via libera del Parlamento slitta al giorno successivo. Tra le ultime novità messe a punto dal governo, e che ancora deve incassare il voto favorevole dei senatori, spunta una revisione della riforma del Terzo settore che - qualora il testo non dovesse essere modificato - mette a rischio le detrazioni destinate da quanti sostengono «in denaro» le attività del volontariato e non solo. A leggere la norma infatti sembra restare solo la strada delle erogazioni «in natura».
Nel mirino del Pd finisce però questa volta soprattutto la riduzione delle tasse sulle sigarette elettroniche: 177 milioni di euro che vanno «a chi ha finanziato la campagna elettorale della Lega e di Salvini», scrive su Facebook Matteo Renzi che parla di «marchetta». E critiche ripetute arrivano anche direttamente in Aula dove i senatori Dem accusano maggioranza e governo di portare avanti i lavori in modo confuso.
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