Imu si cambia, ma con l'emergenza coronavirus ora l'imposta appare in bilico in diverse realtà locali. Con l'ultima legge di bilancio approvata lo scorso dicembre, è stata cancellata l'Imposta unica comunale (Iuc) che riuniva Imu, Tasi e Tari. La Tari resta come tributo a se stante mentre Imu e Tasi sono state accorpate in una unica nuova imposta chiamata sempre Imu.
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Resta invariata l'esenzione per la prima casa, su cui non si paga nulla a patto che l'abitazione sia nelle categorie catastali A/2, A/3, A/4, A/5, A/6 e A/7. L'aliquota base dell'Imu è stata fissata all'8,6 per mille. I sindaci avranno però più discrezionalità di prima e potranno azzerare l'imposta ma anche aumentarla fino a un massimo del 10,6 per mille.
La nuova Imu potrà essere pagata in una unica soluzione entro il 16 giugno o in due rate entro il 16 giugno e 16 dicembre. In questo caso la prima rata da pagare è la metà di quanto pagato per Imu e tasi nel 2019. Si può pagare con il modulo F24 o bollettino postale.
Il ministero dell'Economia e delle Finanze il 18 marzo scorso ha diffuso una nota con una serie di chiarimenti ai quesiti posti dall’applicazione dell’Imu. Le spiegazioni riguardano in particolare le modalità dell'acconto e la disciplina a cui è soggetta l'imposta in caso di immobili acquistati nel 2020 o ceduti nel 2019. La regola generale è che come acconto è dovuta la metà di quanto versato complessivamente come Imu e Tasi nel 2019. Ma sono previste una serie di situazioni specifiche.
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Intanto, in attesa di capire se il governo interverrà, per i Comuni dovrebbe arrivare la possibilità di decidere la sospensione delle tasse locali in modo più semplice, attraverso delibera delle giunte senza dover ricorrere a sedute dei consigli comunali. Da giorni è in corso una interlocuzione con gli enti locali da parte del viceministro all'Economia, Laura Castelli che sta mettendo a punto anche un “paracadute”, attraverso Cdp, che i sindaci potranno attivare se sceglieranno di aiutare i propri concittadini esonerandoli, almeno per un
periodo, dal pagare alcuni tributi locali, come l'Imu. Alcuni Comuni anche grandi hanno già annunciato l'intenzione di applicare esenzioni o rinvii dei versamenti per specifiche categorie, in particolare le imprese.
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