A distanza di due anni dall’irrompere dell’emergenza sanitaria, i numeri del Registro delle imprese delle Camere di commercio segnalano un primo, parziale assestamento della natalità e mortalità imprenditoriale, senza tuttavia recuperare ancora i livelli pre-pandemia. Alle 101.955 iscrizioni di nuove attività economiche rilevate tra gennaio e marzo (in linea con il dato dello scorso anno, dopo la brusca frenata del 2020) hanno risposto 103.104 cessazioni, per la prima volta in ripresa verso valori più normali dopo la forte contrazione legata all’attesa dei ristori governativi per la forzata riduzione delle attività.
Il saldo risultante dai due flussi (-1.149 unità) fotografa un sostanziale “stallo” nella dinamica complessiva del tessuto imprenditoriale che va qualificato come un risultato “tecnico” soprattutto per il livello di cancellazioni, ancora lontano da un’evoluzione fisiologica. A questo si aggiunge la debole dinamica delle iscrizioni che, pur in ripresa rispetto al minimo del primo trimestre del 2020, comincia a registrare il clima d’incertezza conseguente agli squilibri geo-politici innescati dal conflitto Russo-Ucraino.
Questo in sintesi lo scenario che emerge dai dati Movimprese elaborati da Unioncamere – InfoCamere a partire dalle risultanze del Registro delle Imprese delle Camere di commercio relative al I trimestre del 2022.
Con le cautele anzidette – e tenendo presente gli aspetti stagionali che influenzano il bilancio del primo trimestre dell’anno, con il peso delle chiusure comunicate sul finire dell’anno precedente e rilevate statisticamente a gennaio - i dati del primo trimestre del 2022 restituiscono il profilo di un sistema imprenditoriale che allarga il proprio perimetro soprattutto grazie alla filiera dell’edilizia e dei servizi a essa collegati (servizi immobiliari e attività professionali, tecniche e scientifiche) e dei servizi alle imprese.