Ilva, oggi il nuovo piano industriale con l'impatto della pandemia

Ilva, oggi il nuovo piano industriale con l'impatto della pandemia
di Giusy Franzese
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Venerdì 5 Giugno 2020, 07:31

ROMA Scade oggi la proroga concessa ad ArcelorMittal per la presentazione del nuovo piano industriale. Dal gruppo non trapelano indiscrezioni, salvo che il termine sarà rispettato e oggi sul tavolo del ministero dello Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, sarà recapitato il piano firmato da Lucia Morselli, l'amministratore delegato di AmItalia (la controllata italiana del colosso mondiale dell'acciaio). Ai sindacati ieri sera ancora non era arrivata alcuna convocazione. Un segnale, secondo alcuni, preoccupante.

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«Si tengono le carte coperte...io temo che si voglia nascondere qualcosa, che sia in arrivo una doccia fredda» osserva Rocco Palombella, leader Uilm. Il timore è che l'accordo faticosamente raggiunto all'inizio di marzo scorso tra l'azienda e i commissari straordinari e il governo, possa essere rivisto al ribasso, con conseguenze sui livelli produttivi e occupazionali. Il mercato dell'acciaio già non stava attraversando un periodo di espansione, la pandemia mondiale ha sicuramente aggravato la situazione. Nell'ultima riunione, il 25 maggio quando l'azienda ha chiesto una proroga di 10 giorni per mettere a punto gli ultimi tasselli del nuovo piano, Lucia Morselli aveva accennato alle difficoltà, pur assicurando di voler rispettare gli impegni presi. Non è escluso che per arrivare ai previsti 8 milioni di tonnellate di acciaio all'anno con una produzione mista (altiforni tradizionali e elettrici con l'utilizzo di preridotto così da ridurre del 30% l'uso del carbone) bisognerà andare oltre il 2025. Ma anche i sei milioni di tonnellate nel 2023 non sono più un target facile da raggiungere.

GLI AMMORTIZZATORI
Intanto ha destato molta preoccupazione la lettera di avvio della cassa integrazione ordinaria, per altre nove settimane a partire dal 6 luglio prossimo, per 8.157 dipendenti di Taranto (in pratica tutti, esclusi i dirigenti), inviata proprio ieri ai sindacati. La nuova cig andrebbe a seguire la cassa Covid che scade a fine giugno. «Alla vigilia del nuovo piano ArcelorMittal continua a trincerarsi dietro gli ammortizzatori sociali» è il commento preoccupato della Fim Cisl. Nella lettera, riferendosi all'impatto del lockdown, si parla di «drastico calo dei volumi e di conseguenza delle attività produttive» e poi di «calo di commesse, ritiro degli ordini prodotti, blocco di parte delle attività produttive, manifatturiere, distributive e commerciali».
A Taranto è da mesi che si lavora al minimo. Sono in funzione solo due altiforni e una acciaieria: la produzione di acciaio è ferma a 7.500 tonnellate al giorno. Continuando così nell'anno non si arriverà nemmeno a due milioni e settecentomila tonnellate. Il target degli otto milioni sembra quindi irraggiungibile. D'altronde secondo le previsioni rese note ieri dal World Steel Association, nel 2020 si prevede che la domanda di acciaio mondiale si contrarrà del 6,4% e nel 2021 dovrebbe recuperare solo un +3,8%.

 

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