Ancora in alto mare. Non è bastata una nuova bozza di testo, e l'esclusione dell'oleodotto Druzhba dal divieto, a rompere lo stallo sull'embargo Ue al petrolio russo alla vigilia del summit dei leader che inizia oggi pomeriggio a Bruxelles. L'Ungheria è tornata ad alzare la posta, mentre fra gli altri Stati monta l'irritazione per un compromesso sempre più al ribasso, a quasi un mese da quando la Commissione ha proposto la misura. E se da una parte continuano le divisioni tra i governi senza che faccia presa l'idea italiana di inserire un esplicito riferimento alla prospettiva di un cessate il fuoco o di una tregua tra Kiev e Mosca, dall'altra si fa strada invece un espresso riconoscimento, come richiesto a più riprese da Roma e dalle altre capitali mediterranee, dell'introduzione di un tetto del prezzo del gas all'ingrosso, le cui modalità - precisano fonti Ue - «andranno valutate insieme ai partner internazionali». Ma a pesare sulle prospettive del Consiglio europeo straordinario di oggi e domani è in particolare la nuova fumata nera registratasi ieri sul sesto pacchetto di sanzioni, al termine della riunione preparatoria del Vertice.
L'appuntamento
Questa mattina i rappresentanti permanenti dei Ventisette tornano a riunirsi nella speranza di mettere a segno qualche passo avanti sulla base del quale tornare a lavorare a livello tecnico la prossima settimana.
I punti
Nella bozza di conclusioni concordata ieri dagli sherpa dei Ventisette, e dalla quale si partirà nei negoziati tra leader, si conferma anche il sostegno militare Ue all'Ucraina (finora sono stati stanziati 2 miliardi di euro per la fornitura di armi), senza tuttavia che nel testo compaia un richiamo alla tregua, come richiesto nei giorni scorsi dalle delegazioni di Italia, Ungheria e Cipro. Tra le misure di cui il governo Draghi s'è fatto portavoce in Europa, il tetto al prezzo del gas dovrebbe essere poi riconosciuto come una delle possibili soluzione di breve termine per contenere i rincari in bolletta, «ma per la costituzione di un cartello dei compratori l'Europa da sola non basta; bisogna lavorare insieme ai nostri partner internazionali», ha fatto notare una fonte Ue. A cominciare dal G7. Apertura anche al piano di disallineamento dei prezzi dell'elettricità da quelli della fonte più costosa, in questo caso il gas, con la Commissione che viene invitata a «proseguire rapidamente i lavori per l'ottimizzazione del funzionamento del mercato Ue dell'energia elettrica». Un paragrafo sarà dedicato alla crisi del grano e alle misure necessarie per facilitare l'export ucraino: c'è l'invito alla Russia a revocare il blocco dei porti, mentre l'ipotesi (difficile) di una missione navale a guida Ue per scortare le navi cargo ucraine rimane sullo sfondo, in favore di una soluzione con l'Onu.