Secondo Prodi il problema non è solo italiano «ma dei sistemi democratici in generale: il pensare a breve termine, cioè il pensare alle elezioni successive ha fatto in modo che il sistema democratico venisse reputato incapace di affrontare i grandi problemi.
Tutti i politici pensano alle elezioni, mentre i problemi da affrontare sono le pensioni, la scuola e la sanità, cose che danno frutto dopo cinque anni se non dopo dieci». Un atteggiamento, sostiene il Professore, che «sta facendo perdere alla democrazia autorita» in tutto il mondo e «spinge al desiderio di autorità, che è la nuova caratteristica del mondo negli ultimi due anni, dalle Filippine alla Cina, dalla Russia al Pakistan, in Iran e Turchia, Ungheria, Polonia e Italia e negli stessi Stati Uniti e Brasile». In tutto il mondo permane, quindi, «questo desiderio di delega», ed è questo, conclude Prodi, «il vero dramma delle nostre democrazie: se non poniamo rimedi sarà difficile perchè i problemi sono di lungo termine».
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