«Per circa 10 anni - ricorda Idealo - la Commissione Europea ha condotto indagini sull'illegalità della promozione di Google in merito ai propri prodotti e al servizio di comparazione di prezzi. Dal 2008, Google ha dato al suo servizio di comparazione prezzi un vantaggio illecito e anticoncorrenziale, collocandolo bene in vista in cima ai suoi risultati di ricerca e, contemporaneamente, retrocedendo le offerte concorrenti». E questo, secondo Idealo, a prescindere dal fatto che il servizio di comparazione del motore Usa «non avrebbe ancora avuto la possibilità giuridica di essere collocato tra i primi risultati nelle ricerche di Google basate sulla rilevanza», in considerazione della «qualità mediocre» e della «carenza di contenuto unico e originale».
Nonostante ciò la società di Mountain View ha messo il suo comparatore in cima ai suoi risultati, a scapito dei concorrenti, a cui è stato precluso «di presentare equamente i loro servizi ai consumatori». Così facendo Google «sta violando le leggi antitrust nazionali ed europee» afferma Idealo, che ricorda la multa da 2,42 miliardi di euro della Commissione Europea, in cui si evidenziava la possibilità, per i concorrenti, di chiedere i danni attraverso i tribunali nazionali. «L'abuso di Google - si legge nella nota - è continuativo in quanto non sono stati fatti passi sufficienti per assicurare un trattamento equo dei servizi di comparazione di prodotti e prezzi. Google continua a posizionare i propri servizi in cima ai risultati di ricerca e fornisce a se stesso un vantaggio spropositato. Il ricorso alle vie legali da parte di idealo è quindi un passo logico e la necessaria conseguenza alle conclusioni della Commissione europea».
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