Guerra in Ucraina e caro bollette, si va verso una frenta dei consumi

Già nell’ultimo trimestre del 2021 è arretrata la spesa delle famiglie, colpite dal caro energia

Verso una gelata dei consumi, è l’effetto di bollette e Ucraina
di Luca Cifoni
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Sabato 5 Marzo 2022, 17:07

Potrebbe essere solo l’inizio. Nel quarto trimestre del 2021 il prodotto interno lordo è cresciuto dello 0,6 per cento rispetto al periodo precedente. Ma la spinta è venuta in larga parte dagli investimenti e - tra i settori - soprattutto dalle costruzioni. Al contrario la spesa delle famiglie ha fatto un passo indietro, con una contrazione dello 0,5 per cento. Più in dettaglio, l’Istat spiega che sono diminuiti del 5,3% gli acquisti di beni durevoli (come auto, mobili ed elettrodomestici) e dello 0,7% quelli relativi ai servizi, mentre sono cresciuti dell’1% quelli dei beni non durevoli (a partire dagli alimentari) e semidurevoli (essenzialmente i vestiti).

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LE TENSIONI

Tra ottobre e dicembre si era già concretizzato l’effetto dell’aumento dei prezzi energetici sulle bollette. E l’ultima ondata di Covid aveva certamente contribuito a scoraggiare i consumi. Le tensioni geopolitiche invece sono sfociate in guerra aperta solo nella seconda metà di febbraio. Ecco dunque che questo scenario, già orientato in negativo ma sostanzialmente stazionario, potrebbe cedere il passo nel trimestre in corso a qualcosa di più grave.  Già a gennaio la fiducia delle famiglie, indicatore “qualitativo” che però registra gli umori dei consumatori, aveva fatto segnare una decisa frenata. Ma ora l’invasione dell’Ucraina rischia di dare un ulteriore colpo. Soprattutto perché fa sparire dall’orizzonte quella che era la prospettiva indicata da economisti e istituzioni internazionali: una graduale marcia indietro dei prezzi energetici e dell’indice generale dell’inflazione nel corso della seconda metà dell’anno. Per la verità prima della spregiudicata mossa di Vladimir Putin i prezzi del gas erano già apparsi in via di ridimensionamento, dopo i picchi toccati a dicembre. Ora non si vede più nemmeno in lontananza questo obiettivo del ritorno, pur se graduale, alla normalità.
Le preoccupazioni delle famiglie, che hanno già ricevuto nelle scorse settimane bollette di importo anche doppio rispetto a quelle dell’anno precedente (nonostante i miliardi messi sul tavolo dal governo) sono quindi destinate ad aumentare.

Senza dimenticare che ci sono settori che hanno problemi propri, come quello dell’automotive, le cui vendite sono praticamente congelate in attesa del nuovo giro di incentivi.

IL RECUPERO

Ce n’è abbastanza per temere un brusco rallentamento dell’attività economica. Dopo l’ottimo recupero del 2021, gli analisti si attendevano un primo trimestre non particolarmente vigoroso, ed una spinta più decisa nei mesi successivi, in coincidenza con l’atteso allentamento delle residue restrizioni legate al Covid. Ora invece proprio a partire da aprile potrebbe manifestarsi in pieno l’impatto del nuovo clima sui consumi, a cui si aggiungerebbe quello delle sanzioni su specifici settori dell’economia italiana.
Anche il governo quindi sarà probabilmente costretto a rivedere le proprie stime, che puntavano per quest’anno ad una crescita ancora superiore al 4 per cento, con il pieno recupero del livello perso a inizio 2020. L’occasione per fare il punto della situazione sarà il Documento di economia e finanza atteso tra poco più di un mese. Contemporaneamente l’esecutivo dovrà prendere una decisione sull’ipotesi di un nuovo scostamento di bilancio, che potrebbe essere necessario per continuare a sostenere famiglie e imprese.

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