Ucraina-Russia, la guerra tiene le Borse ancora in calo: Milano perde il 4%, volano i prezzi di petrolio e gas

Il petrolio ha sfondato la soglia dei 105 dollari al barile a New York

Ucraina-Russia, la guerra tiene le Borse ancora in calo: Milano perde il 4%, volano i prezzi di petrolio e gas
4 Minuti di Lettura
Martedì 1 Marzo 2022, 20:35 - Ultimo aggiornamento: 2 Marzo, 15:54

La guerra tra Ucraina e Russia fa sempre più paura ai mercati. Al sesto giorno di combattimenti, con Mosca che ha intensificato gli attacchi, le Borse temono di avere di fronte un lungo conflitto e lo sottolineano con forti perdite. Soprattutto quelle europee. La peggiore è stata Milano (-4,1%), seguita da Parigi (-3,94%), Francoforte (-3,85%), Madrid (-3,43%) e Londra (-1,72%), mentre anche Wall Street viaggiava in rosso. Il petrolio ha sfondato la soglia dei 105 dollari al barile a New York, e il Brent del Mare del Nord i 106. Il gas naturale in Europa ha visto volare i future, che ad Amsterdam hanno chiuso a 121,6 euro al MWh e a Londra a 289,9 penny al Mmbtu.

Ucraina, da Palazzo Chigi via libera al decreto per aiuti umanitari e militari e piano energia

L'allarme di Confindustria: bolletta a 51 miliardi nel 2022

L'aumento dei prezzi ha messo in allarme in Italia Confindustria: ha segnalato il rischio che i nuovi picchi facciano schizzare la bolletta energetica dell'industria a 51 miliardi di euro nel 2022, col presidente dell'associazione, Carlo Bonomi, che ha parlato di «conseguenze molto serie sulla nostra economia e su quella di tutta Europa» per quanto sta accadendo in Ucraina. Si moltiplicano intanto da più fronti, sanzioni a parte, le interruzioni dei contatti commerciali. Si aggiunge ad esempio Msc Mediterranean Shipping Company, primo operatore container al mondo e società del gruppo Msc, che ha annunciato con effetto immediato l'interruzione temporanea di tutte le prenotazioni di trasporto merci da e per la Russia.

Salite ancora le quotazioni dell'oro, che a sera fa segnare 1.935 dollari l'oncia. Non resta più però l'unico bene rifugio. Tornano infatti a rappresentarlo anche i Bund tedeschi, col rendimento che è arrivato a scendere fino a diventare negativo, a -0,076%.

I titoli di Stato

Del resto continuano a calare i rendimenti di tutti i titoli di Stato europei, con il rinvio al 2023 della stretta sui tassi da parte della Bce. Anche il decennale italiano ha proseguito infatti la caduta, fermandosi all'1,400%. Lo spread si è ridotto intanto di quasi altri dieci punti, terminando la seduta a 147,6 punti base. Per i mercati europei, che hanno visto ballare i listini praticamente sempre in rosso, il colpo è andato soprattutto su alcuni comparti. Pesanti le auto e i componenti (-6%), con esempi come Renault (-11,2%), Volkswagen (-7,6%), Stellantis (-6,9%), che ha presentato il piano strategico, Faurecia (-13,5%) e Continental (-10%). Male le banche, tutte in negativo, guardando ad esempio SocGen (-9,3%), Intesa (-7,7%) e Hsbc (-3,7%). Hanno tenuto alcuni farmaceutici, come AstraZeneca (+1,8%) e Bayer (+0,8%). In ordine sparso i petroliferi, con qualche deciso rialzo, come per Equinor (+7,5%), Lundin (+6,7%) e Eni (+3%), e alcuni cali, come per Bp (-1,7%) e Total (-2,7%), che resta in Russia, pur condannando l'attacco all'Ucraina.

Il tonfo di Piazza Affari ha visto i cali più vistosi per Moncler (-9,1%) nel lusso, dopo i dati finanziari brillanti del 2021 diffusi la settimana scorsa, e di Tim (-9,05%) alla vigilia del Cda, con i conti 2021 attesi in rosso. Il titolo ha chiuso a 0,34 euro, vicino al minimo di 0,31 d'inizio novembre prima che Kkr proponesse un'opa a 0,505 euro per azione. Eccezione in positivo Leonardo (+1,4%), favorita dalla decisione dell'Ue di inviare armi in Ucraina e finanziarne il riarmo. Apparentemente fuori dal tracollo la Borsa di Mosca, chiusa per il secondo giorno consecutivo, con il probabile effetto però solo di rinviare l'inevitabile. La mossa del Cremlino non ha potuto del resto evitare il crollo di molti dei titoli che fanno riferimento alle società quotate russe, mostrato dai depositary receipt (certificati che rappresentano azioni) sui mercati europei: Gazprom ha ceduto il 71,3%, Sberbank l'80,1%, per fare due esempi. Il rublo ha perso parecchio terreno sul dollaro, scambiato a sera a 112,62. In lieve calo l'euro sul dollaro a col cambio a 1,110.

© RIPRODUZIONE RISERVATA