"Noi da sempre siamo stati per l'obbligo vaccinale ma non possiamo non renderci conto che al momento la politica non sembra trovare una sintesi e quindi abbiamo necessità di mettere in sicurezza i luoghi di lavoro", ha dichiarato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, dopo l'incontro con i sindacati. "Siamo per l'adozione del Green pass obbligatorio nei luoghi di lavoro e su questo si è aperta una discussione". Quanto al costo dei tamponi, "sappiamo che giovedì c'è la cabina di regia del governo, laddove si dovesse decidere, come noi auspichiamo, l'obbligo del Green Pass all'interno dei luoghi di lavoro e le parti sociali trovassero un accordo su questo, credo che il governo potrebbe pensare di fare un'operazione di utilità sociale e quindi di potersi far carico del costo dei tamponi, che sicuramente non può essere a carico delle imprese".
"Abbiamo dato a Confindustria la nostra disponibilità a sederci per rafforzare i contenuti dei protocolli, per rendere i luoghi di lavoro più sicuri. E abbiamo dato la nostra disponibilità a discutere nel merito, in caso di legge sull'obbligo del Green pass, a patto che i costi non ricadano sui lavoratori", ha affermato il leader della Cisl, Luigi Sbarra. La posizione è stata riferita dal segretario Cgil, Maurizio Landini, anche a Mario Draghi durante l'incontro che si è tenuto sempre nella giornata di ieri a Palazzo Chigi.
Nel frattempo, il decreto sul Green Pass è arrivato alla Camera e potrebbe incassare l'ok del Parlamento senza la necessità di apporre la fiducia del Governo, che intanto si prepara a un nuovo provvedimento per estenderlo da ottobre ai dipendenti statali, alle categorie impegnate in quei settori dove il certificato è già obbligatorio e a questo punto anche ai lavoratori delle imprese.
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