"Ora però – ha proseguito Bonomi – bisogna dire tre verità. La prima è che l'applicazione dell'obbligo del Green Pass comporterà qualche problema. È naturale, è un provvedimento senza precedenti. L'appello quindi che rivolgiamo al governo oggi è che i problemi ci sono e ci saranno, ma li affronteremo insieme. La seconda verità è che chi soffia sul fuoco, chi pensa di ribaltare il tavolo utilizzando questi temi si dimentica che in Italia sono morti 133 mila italiani. Ne sono morti nell'ultimo mese ancora 1.500, 40 al giorno. Ma per loro conta così poco la vita?".
"Infine – ha aggiunto – c'è la terza verità: quella che riguarda il pagamento dei tamponi. C'è chi propone di addossare il costo allo stato, chi alle imprese, pensando che utilizzando il tema che il lavoro è un diritto e il lavoratore quindi non debba pagare possa di nuovo incitare a bloccare un processo importante di vaccinazione. Ma voi che lo proponete siete davvero convinti che questa sia la cittadinanza solidale che il Paese chiede verso una comunità che in tutta Italia si è vaccinata all'80%?". "Qui non si tratta di risparmiare, ma di avere in testa in maniera chiara qual è la società che noi vogliamo: una società inclusiva, responsabile, solidale. Questa è la battaglia, non è il costo del tampone", ha dichiarato Bonomi.
Quanto al tema degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, Bonomi ha manifestato la sua delusione riguardo ai progressi fatti finora: "ogni giorno ci annunciano la riforma, sono sedici mesi che la stiamo aspettando. A luglio 2020 abbiamo fatto la nostra proposta di riforma a cui non abbiamo avuto risposta". "Oggi – ha dichiarato il presidente di Confindustria – sembrerebbe che sulla riforma degli ammortizzatori sociali si pensi a una estensione della cassa integrazione, noi invece siamo per un ammortizzatore universale, a favore di tutti. Ma se è a favore di tutti, è di natura assicurativa, lo devono pagare tutti". "Paghiamo 3 miliardi per la cassa integrazione ordinaria e riceviamo prestazione per neanche 600 milioni – ha aggiunto – Siamo contributori netti per 2,4 miliardi all'anno e sembra sempre che quando ci sono le Cig ci sia qualcuno che ci regala i nostri soldi".
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