Green economy, OCSE: nel 2019 asset sostenibili pari a 30mila miliardi di dollari

Green economy, OCSE: nel 2019 asset sostenibili pari a 30mila miliardi di dollari
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Martedì 29 Settembre 2020, 12:45
(Teleborsa) - Una finanza sempre più eco-friendly ha bisogno di strumenti sempre più adeguati a sostenere le enormi risorse che si stanno muovendo per trasformare l'economia in un'economia green.

L'ultimo Business and Finance Outlook pubblicato oggi dall'Ocse è dedicato alla finanza "sostenibile e resiliente", in forte crescita in tutto il mondo con l'Europa in prima fila. Secondo il report infatti alla fine del 2019 gli asset sostenibili detenuti nei primi cinque mercati mondiali (Stati Uniti, Canada, Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda) hanno superato quota 30mila miliardi di dollari, più del 30% superiori a quelli registrati nel 2016.

Se si guarda agli investimenti sostenibili, l'Unione europea è in testa per il totale delle attività impegnate, con un importo totale stimato superiore a 14mila miliardi di dollari, davanti agli Stati Uniti (più di 12mila miliardi di dollari). Lo studio rileva come la maggior parte di questa è detenuta da gestori patrimoniali e istituzioni di investimento.

A livello globale, sottolinea l'Outlook, alla fine del 2019 erano pari a quasi mille miliardi di dollari le attività detenute in fondi sostenibili: il 75% di questi era detenuto da investitori istituzionali e il restante 25% da investitori retail. La maggior parte degli investimenti sostenibili è allocata in titoli di capitale pubblico (51%) e reddito fisso (36%), con la quota rimanente suddivisa tra immobili, azioni private e altri tipi di attività.

"I fondi che confluiscono in investimenti sostenibili sono cresciuti costantemente negli ultimi anni, con oltre 30 trilioni di dollari di asset in tutto il mondo che incorporano una certa considerazione ambientale, sociale e di governance (ESG). Questa crescita è stata stimolata dai mutamenti della domanda di tutto l'ecosistema finanziario, guidati sia dal perseguimento del valore finanziario tradizionale, sia dal perseguimento di risultati non finanziari e basati sui valori", ha dichiarato in apertura di report il direttore del dipartimento Financial and Enterprise Affairs dell'Ocse, Greg Medcraft.

L'Outlook sottolinea però come allo stesso tempo ci sia poca comprensione comune all'interno del mercato – dai consumatori al dettaglio e dagli asset manager ai fornitori di servizi finanziari, le autorità di regolamentazione del mercato e altri stakeholder – su quali siano o dovrebbero essere gli obiettivi degli investimenti ESG così come la quale siano le differenze tra investimenti ESG – a cui si applicano i rating ESG al processo di investimento – e investimenti a impatto che si concentrano sulla risoluzione di problemi sociali o ambientali attraverso investimenti mirati: questi ultimi secondo il Global Impact Investing Network sono oggi 715 miliardi di dollari.

Inoltre, le attuali pratiche di mercato, dai rating alle informative e alle singole metriche, presentano una visione frammentata e incoerente dei rischi e delle prestazioni ESG. Infatti, la mancanza di pratiche di rendicontazione standardizzate e la scarsa trasparenza nelle metodologie di rating ESG limitano la comparabilità e l'integrazione dei fattori di sostenibilità nel processo decisionale di investimento. Anche il legame tra performance ESG e rilevanza finanziaria è mal definito, con poche prove di rendimenti superiori aggiustati per il rischio degli investimenti ESG nell'ultimo decennio.

Infine, secondo la relazione gli investimenti "green" finora hanno risposto meglio all'impatto Covid rispetto agli investimenti finanziari tradizionali. Un trend confermato anche dalle analisi Bloomberg, Morningstar e MSCI che hanno mostrato una relativa overperformance dei fondi e degli indici ESG rispetto a quelli standard, con questi strumenti che hanno perso meno valore degli indici tradizionali durante la recessione.



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