La tecnologia Grafysorber di Directa Plus, società italiana quotata in Borsa a Londra attiva nella realizzazione di prodotti a base di grafene, è stata autorizzata dall’Epa, l'Agenzia per la protezione ambientale degli Stati Uniti, per l’uso in tutti i processi di recupero di idrocarburi. In un momento caratterizzato da prezzi dell'energia alle stelle, la possibilità di recuperare il petrolio perso nei processi industriali - sottolinea la società in una nota - può rappresentare un valore economico e ambientale rilevante.
Grafysorber viene realizzato con soli processi fisici ad altissima temperatura e senza l’uso di additivi chimici, ha una capacità assorbente selettiva rispetto agli idrocarburi presenti in acqua e ne consente il successivo recupero, non solo nel caso di sversamenti accidentali in mare, ma anche all’interno dei processi industriali.
Dopo anni di sperimentazione Grafysorber è arrivato alla fase di commercializzazione e ci sono i primi risultati su scala industriale in Romania. Nel corso del 2021 si sono recuperate 7.000 tonnellate di petrolio equivalenti a 124.600 barili, che al prezzo odierno e al cambio corrente valgono quasi 12 milioni di euro.
La decisione dell’Epa, apre il mercato degli Stati Uniti in cui il consumo annuo di petrolio è pari a 7,2 miliardi di barili.
Anche in Italia, dove il consumo annuo di petrolio è 475 milioni di barili, la possibilità di recuperare il petrolio disperso nei processi produttivi rappresenta un’opportunità di risparmio dal punto di vista economico e di tutela per l’ambiente, considerato che questa tecnologia a differenza del grafene prodotto con altri metodi è sostenibile.
“Il recupero degli idrocarburi rappresenta un’opportunità sia dal punto economico sia ambientale – spiega Giulio Cesareo, fondatore e amministratore delegato di Directa Plus – e la decisione dell’Epa, oltre ad aprirci un nuovo mercato, rappresenta un riconoscimento della qualità del nostro lavoro e dell’eccellenza italiana nello studio e nello sviluppo di soluzioni basate sulle nanotecnologie e in particolare sul grafene, materiale scoperto solo nel 2004 e sul quale noi ci siamo mossi da subito.”
Grafysorber non richiede necessariamente di essere realizzata e trasportata dalla sede del gruppo di Lomazzo, vicino a Como.