Governo, dote di 14 miliardi per il decreto Aiuti: Cdm approvato la Relazione al Parlamento

Il Dl sarà messo a punto la prossima settimana

Governo, dote di 14 miliardi per il decreto Aiuti: Cdm approvato la Relazione al Parlamento
di Rosario Dimito
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Martedì 26 Luglio 2022, 16:31

Nel primo semestre del 2022, nonostante l’evolversi della situazione internazionale, si evince un sostanziale miglioramento del Quadro tendenziale di finanza pubblica. Sulla base delle informazioni al momento disponibili, la previsione dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe essere inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil rispetto alla stima dell’indebitamento netto programmatico formulata in occasione del Documento di Economia e Finanza (-5,6%). In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate. Il governo prende atto di questa eccedenza e la utilizza all'interno del decreto Aiuti che sarà messo a punto la prossima settimana.

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Oggi martedì 26 il Cdm ha approvato la Relazione al Parlamento che aggiorna gli obiettivi programmatici di finanza pubblica e il relativo piano di rientro. Questa relazione va approvare a maggioranza assoluta. 

"Sulla base delle informazioni al momento disponibili - si legge nel documento che il Messaggero.it pubblica - , la previsione dell’indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche per il 2022 risulterebbe essere inferiore di 0,8 punti percentuali di Pil rispetto alla stima dell’indebitamento netto programmatico formulata in occasione del Documento di Economia e Finanza (-5,6%).

In valore assoluto l’indebitamento risulterebbe inferiore di circa 14,3 miliardi di euro, interamente dovuto alle maggiori entrate. La revisione al rialzo della previsione delle entrate è in larga parte attribuibile alla componente tributaria per la quale il monitoraggio, aggiornato con le informazioni disponibili sui versamenti del 30 giugno, segnala uno scostamento positivo valutato in circa 11,1 miliardi a cui si aggiunge la componente extra-tributaria per la quale si stima una variazione positiva di circa 3,2 miliardi. Le maggiori entrate tributarie derivano, in particolare, dal risultato dei versamenti in autoliquidazione e dalla sostenuta dinamica dell’IVA. La notevole crescita del gettito IVA è principalmente ascrivibile all’incremento dei prezzi dell’energia importata e alla conseguente impennata dell’inflazione". 

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