Germania, disoccupazione resta ai minimi storici, tasso fermo al 5%

Germania, disoccupazione resta ai minimi storici, tasso fermo al 5%
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Lunedì 30 Settembre 2019, 11:00 - Ultimo aggiornamento: 19:32
Nonostante le recenti battute di arresto dell'economia tedesca, la disoccupazione è diminuita. Secondo i dati resi noti dall'Agenzia federale del lavoro nel mese di settembre il numero di disoccupati è sceso di 0,2 punti base raggiugendo quota 4,9%. Si tratta del livello più basso mai registrato per il mese di settembre dalla Riunifiazione del 1990. 

I disoccupati sono ora 2,23 milioni ma la flessione di settembre scorso era stata più forte, lasciando intravedere
segnali di debolezza congiunturale sul mercato del lavoro. Tuttavia anche se continua, la crescita dell'occupazione perde slancio. 

Vanno bene anche le vendite al dettaglio che ad agosto sono cresciute dello 0,5% mensile in termini reali, destagionalizzati e tenuto conto degli effetti del calendario, e dello 0,3% in termini nominali. Su base annua la crescita, informa l'Ufficio federale tedesco di statistica, è del 3,2% in termini reali e del 3,8% in termini nominali.

Per quanto riguarda l'Unione Europea, l'Eurostat stima che ad agosto si è registrato il tasso di disoccupazione più basso da maggio 2008. Nel Vecchio Continente nel mese di agosto il numero di disoccupati era pari a 15,432 milioni di cui 12,169 milioni nella zona euro. 
Rispetto a luglio il numero dei disoccupati è calato di 111 mila unità nella Ue e di 115 mila nella zona euro mentre rispetto ad agosto 2018, i disoccupati sono scesi di 1,189 mln nella Ue e di 960 mila nella zona euro.

I tassi di disocuppazione più bassi si sono registrati in Cecenia e appunto in Germania. I più alti in Grecia (17%) e in Spagna (13,8%). Rispetto a un anno prima il tasso di disoccupazione è calato in 24 Stati, è rimasto stabile in Lussemburgo ed è aumentato in Danimarca (dal 4,9% al 5%), Lituania (da 6,1% a 6,6%) e Svezia (da 6,3% a 7,1%). Cali più marcati in Grecia (da 19,2% a 17% tra giugno 2018 e giugno 2019), Cipro (da 8.2% a 6,n8%), Bulgaria (da 5,2% a 4%), Spagna (da 15% a 13,8%) e Croazia (da 8,1% a 6,9%) 
 
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