Bardin ha motivato le proprie dimissioni "riferendosi alle modalità operative e ad alcune scelte del Consiglio e dei Comitati a cui partecipa, con particolare riguardo anche al processo di formazione della lista del CdA", si legge in una nota del Leone di Trieste.
"Esprimo rammarico per la decisione assunta da Bardin - ha commentato il presidente di Generali, Gabriele Galateri di Genola - Voglio ribadire, anche in questa occasione, che la società ha sempre condotto la sua attività secondo criteri di assoluta trasparenza e rigorosa correttezza, nell'interesse di tutti gli stakeholder. Principi, questi, a cui confermo ci si è sempre attenuti nei rapporti con tutti i consiglieri, senza eccezione alcuna e in ogni occasione".
Le dimissioni di Bardin arrivano in giorni caldi per Generali. Secondo le indiscrezioni di stampa, il CdA della società si sarebbe dovuto riunire nella giornata di domani per discutere delle critiche avanzate da Francesco Gaetano Caltagirone e per redigere una prima versione "lunga" della sua lista per il rinnovo del consiglio di amministrazione. Questa prima lista avrà il 50% dei nomi in più rispetto a quella definitiva, che servirà per il rinnovo del CdA previsto in primavera e sarà finalizzata il mese prossimo. Intanto, crescono le attese per le mosse dei pattisti, da cui ci si attende per febbraio per la presentazione di un contro piano che dovrebbe essere più aggressivo di quello dell'attuale amministratore delegato Philippe Donnet.
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