Il «Risveglio del Leone» nel piano Caltagirone per Generali: gran balzo del titolo che sfiora 20 euro

Presentate ieri a Milano le linee strategiche da Costamagna e Cirinà: «Un cambio radicale». Gran balzo del titolo che sfiora 20 euro: non accadeva dal 2008. L’imprenditore oltre il 9%

Il «Risveglio del Leone» per Generali nel programma della lista Caltagirone
di Rosario Dimito
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Venerdì 25 Marzo 2022, 23:44 - Ultimo aggiornamento: 26 Marzo, 21:41

Profitti netti per 4,2 miliardi nel 2024, oltre 5 miliardi nel 2025 e nel 2026 rispetto ai 2,8 miliardi del 2021, generazione di cassa cumulata tra 9,5 e 10,5 miliardi nel periodo 2022-2024, quasi 1,6 miliardi destinati alla trasformazione tecno-digitale, riduzione del cost/income al 55% (600 milioni), portare la disponibilità di cassa per attività di M&A fino a 7 miliardi. Sono i principali obiettivi del “Risveglio del Leone”, il piano strategico (“Awakening the Lion” è il titolo) messo a punto dalla lista di candidati al cda Generali guidata da Francesco Gaetano Caltagirone, che ieri ha precisato di aver superato il 9% della compagnia.

LA EX GALASSIA DEL NORD

Il programma, predisposto sulla base di dati pubblici, «alternativo e più ambizioso della proposta varata dal cda di Trieste nel dicembre scorso», è stato illustrato al mercato ieri mattina a Milano da Claudio Costamagna, candidato presidente, e da Luciano Cirinà, candidato ceo nella lista di 13 di cui fanno parte, fra gli altri, Flavio Cattaneo, manager-imprenditore, con esperienze alla guida di grandi imprese (Rai, Terna, Tim), e l’economista Marina Brogi. Se all’assemblea del 29 aprile questa lista dovesse prevalere, nei sei mesi successivi verrà messo a punto il piano vero e proprio, ugualmente ambizioso. 
È una svolta epocale all’interno della ex Galassia del Nord, destinata a scuotere equilibri che andavano da tempo sminuendo e promuovendo un processo di ammodernamento del Leone onde riportarlo a sfidare competitor internazionali come Zurich, Axa e Allianz. 
Non è stato precisato se il titolo del piano (“Awakening the Lion”) si ispiri in qualche modo al thriller “The Awakening of the Lion” dato alle stampe una quindicina di anni fa da Steve Stoessler; di sicuro concetti e numeri ribaditi ieri da Costamagna e Cirinà prima di fronte agli analisti e poi ai giornalisti sono tali da ispirare davvero il “Risveglio del Leone”. Basti osservare che quanto a redditività, i target proposti prevedono una crescita superiore al 14% dell’utile per azione e la conferma dell’attuale dividend policy.
Tra gli argomenti introdotti per dimostrare quanto l’offerta sia altamente competitiva con quella varata dal cda attualmente in carica, basti osservare che l’85% dei consiglieri della lista Caltagirone, incluso il candidato presidente, è indipendente e dotato di competenze di alto profilo.

Del resto, solo così sarà possibile mantenere la promessa di tolleranza zero sui conflitti di interesse tramite una revisione stringente delle procedure per le operazioni con parti correlate. «Il piano ha due colonne - ha precisato Costamagna - La prima è il riposizionamento strategico della compagnia. Vogliamo portarla a essere più profittevole. Più cassa vuole dire più sviluppo, magari ricorrendo anche alla leva finanziaria di fronte a opportunità importanti». La seconda colonna è la nuova governance. «Noi rappresentiamo - ha precisato - una lista di un socio, l’altra lista si concentra invece sull’amministratore delegato. Vogliamo un cda con poteri bilanciati, intendiamo introdurre un direttore generale e un comitato esecutivo che da troppo tempo sono stati cancellati».


La riscossa del Leone si concretizzerà attraverso 5 leve cruciali. La prima: razionalizzazione della presenza geografica. Focus sui mercati che assicurano crescita e redditività a medio e lungo termine. Revisione approfondita della presenza geografica finalizzata a liberare risorse da reinvestire in crescita organica (e non) in mercati ad alto potenziale. Consolidamento della leadership in Italia, Francia e Germania, nuova crescita nell’Est Europa, Cina e India e sviluppo della presenza negli Stati Uniti, soprattutto nell’asset management. La seconda leva è l’efficientamento dei costi, con semplificazione della struttura di holding, della struttura organizzativa, delle funzioni non-business. La terza leva è il miglioramento delle performance operative nei singoli paesi anche tramite un piano di forte incentivazione del management sui risultati concentrando gli sforzi su tre linee di business per ridurre la dipendenza dal Vita: diventare la prima scelta per Small & MidCo, avviare un piano di sviluppo di un “Ecosistema Unico Integrato per la Salute” e infine forte accelerazione sull’asset management. Quarta leva la spinta sugli investimenti tecnologici per creare nuove opportunità di crescita e di risparmio sui costi. Infine, focus su operazioni di M&A in grado di accompagnare la trasformazione in crescita solida. La nuova strategia si baserà su un limitato numero di operazioni di maggiori dimensioni in ambito Danni e in aree geografiche di interesse. Le acquisizioni saranno fatte «mantenendo disciplina e non mettendo assolutamente a rischio il rating della compagnia», ha precisato Cirinà. E «non abbiamo remore» verso un ipotetico aumento di capitale, «ma solo se varrà la pena» ha concluso Costamagna. Ieri il titolo Generali ha chiuso a 19,42 euro guadagnando quasi il 2% (contro un indice medio cresciuto dello 0,6%): era dall’ottobre del 2008 che il titolo non vedeva quel prezzo. 

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