Generali corre in Piazza Affari sul programma di Caltagirone: il titolo sfonda quota 20 euro

Il piano "Svegliare il Leone" accolto con un balzo del titolo fino al 5%. In aumento i volumi scambiati

Generali corre in Piazza Affari sul programma di Caltagirone
di Rosario Dimito
4 Minuti di Lettura
Martedì 29 Marzo 2022, 00:40 - Ultimo aggiornamento: 12:43

Gran balzo delle Generali ieri in Piazza Affari. Il titolo, dopo aver toccato un massimo a 20,40 euro (+5%) ha chiuso a 20,14 euro (+3,7%): era dal novembre 2008 che non vedeva questi prezzi. E proprio ieri i due top manager della lista Caltagirone, il candidato presidente Claudio Costamagna e il candidato ad Luciano Cirinà, hanno avviato a Washington il road-show americano di presentazione del programma strategico “Risvegliare il Leone” (Awakening The Lion). 

Generali, via al roadshow Usa del piano Caltagirone: il titolo vola a Piazza Affari (+5%, sfondata quota 20 euro)


LA TAPPA LONDINESE


Gli Stati Uniti vengono considerati una passerella importante per spiegare il progetto alternativo a quello varato nel dicembre scorso dal cda in carica, tenendo presente l’influenza decisiva degli investitori istituzionali esteri nel voto in assemblea del 29 aprile.

Dopo la tappa in Usa, che prevede una serie di sessioni virtuali, i due top manager saranno a Londra, altro passaggio chiave del road-show. Sempre ieri il cda di Trieste ha comunicato la decisione di interrompere «immediatamente il rapporto di lavoro» con Cirinà per «violazione degli obblighi di lealtà» e per «la grave violazione di altri obblighi previsti dal contratto di lavoro». 


Per tornare al titolo, la buona accoglienza riservata al piano della lista Caltagirone è provata anche dall’entità dei volumi passati di mano: solo ieri sono stati scambiati 14,7 milioni di titoli, pari allo 0,93% del capitale. Dal 7 marzo, cioè da quando i listini delle Borse europee hanno iniziato un robusto recupero rispetto allo choc subito con l’avvio dell’invasione russa in Ucraina, il rally delle Generali supera ormai il 25% alimentato da vari fattori: l’attesa per l’assemblea di fine aprile, i plausibili acquisti di coloro che in quella assemblea saranno protagonisti della sfida per la nomina del cda (Francesco Gaetano Caltagirone ha dichiarato di essere oltre il 9%), ma soprattutto l’attesa del programma alternativo presentato venerdì dalla lista dell’imprenditore romano, con target più ambiziosi rispetto al business plan dell’attuale ceo Philippe Donnet, sostenuto dalla lista del cda.


Il programma strategico della lista Caltagirone prevede in particolare una crescita composta (Cagr) superiore al 14% dell’utile per azione (contro il 6%-8% del piano Donnet), cassa cumulata disponibile per 9,5-10,5 miliardi a fine 2024 e conferma della attuale dividend policy. Al tempo stesso, un miglior posizionamento per la crescita, con un cost/income ratio sotto il 55% (risparmi lordi fino a 600 milioni di euro). Il punto d’atterraggio del percorso disegnato è un utile netto “full potential” di 4,2-4,6 miliardi nel 2024 e oltre 5 miliardi nel 2025-2026 contro i 2,8 miliardi del 2021. Per raggiungere questi risultati un ruolo rilevante viene assegnato all’M&A con un potenziale budget di 7 miliardi, di cui 2 miliardi grazie alla leva.
Anche gli analisti hanno iniziato a valutare il programma strategico della lista Caltagirone. E se il mercato il proprio responso l’ha dato in modo ampiamente positivo, va detto che a fronte di qualche perplessità sul rilevante trend di crescita dell’utile messo nero su bianco da “Awakening The Lion”, non mancano le valutazioni positive. 


I MERITI DELL’ACCELERAZIONE


Ieri per esempio Banca Imi ha sottolineato che «un’accelerazione della traiettoria è sempre possibile, ma un livello dell’utile a doppia cifra in un contesto inflazionistico è difficile da ottenere, sebbene non impossibile». A sua volta Berenberg Bank, la più antica banca tedesca, attiva nell’investment bank e nella ricerca azionaria, ritiene che il piano alternativo della lista Caltagirone abbia un chiaro «valore di spinta al miglioramento dell’utile nonostante i potenziali rischi legati al fatto di avere più debito».
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA