"Aderiamo al patto per partecipare attivamente al piano industriale e all'elaborazione di una politica di maggiore sviluppo e creazione di valore del gruppo", ha detto Quaglia all'ANSA. "La nostra idea è di costruire, non di distruggere", ha aggiunto. Quanto al ruolo che la Fondazione Crt avrà nel patto Quaglia si è limitato a dire: "Lo vedremo".
Il Patto di consultazione è lo strumento che i due maggiori soci privati di Generali - Caltagirone e Del Vecchio - hanno scelto per ingaggiare la battaglia in vista del rinnovo del CdA alla prossima assemblea di aprile. I due potrebbero decidere di presentare una propria lista, che si aggiungerebbe a quella del board e a quella dei fondi.
Va ricordato che le Parti aderenti al Patto si sono impegnate a tenersi reciprocamente informate in merito a eventuali acquisti di azioni di Generali e a fare tutto quanto necessario affinché non sorga l'obbligo di lanciare un'offerta pubblica di acquisto (OPA) sul Leone di Trieste. Se tali obblighi dovessero sorgere in violazione del Patto, "è convenuto che le Parti si tengano reciprocamente manlevate ed indenni da qualsiasi danno sofferto a causa del sorgere di tali obblighi".
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