L'identità storico-culturale del luogo è stata valorizzata con interventi di qualificazione e infrastrutturazione paesaggistica quali: 3 ettari di nuovi boschetti, 7 km di filari arborei e 5 km di strisce di impollinazione (per incentivare la riproduzione delle api) con fioriture scalari per tutto il periodo primaverile-estivo, l'introduzione di 32 km di piste ciclo-pedonali per connettere Cà Corniani con il territorio, una ciclostazione e diverse aree di sosta attrezzate.
Il binomio tra arte e agricoltura è rappresentato dalle opere dell'artista Alberto Garutti che raccontano la ricchezza di
quest'area dalla vocazione fortemente agricola e produttiva: un grande tetto dorato per un antico casale abbandonato, una scritta a led che si illumina ad ogni fulmine che cade in Italia, delle sculture ritratto dei cani e dei cavalli che vivono in uno dei poderi. Gli edifici di maggior valore storico e simbolico della tenuta - quali la cantina di vinificazione e l'idrovora - sono stati oggetto di un restauro conservativo e oggi ospitano installazioni multimediali. Nella cantina, una mostra fotografica curata da Alinari racconta la vita della tenuta con documenti originali.
Per Giancarlo Fancel, presidente di Genagricola e chief financial officer Generali Country Italia «la capacità di
guardare avanti è il filo conduttore che a Cà Corniani tiene insieme impresa, territorio e comunità dal 1851. Il progetto di riqualificazione rende oggi Cà Corniani il simbolo di una campagna rinnovata, in grado di offrire benefici per la collettività e di attrarre anche i milioni di turisti che visitano le nostre spiagge, con lo sviluppo di nuove
infrastrutture paesaggistiche, con la valorizzazione culturale, naturalistica e funzionale dell'intera proprietà».
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