Gavio accorcia la catena di controllo: Opa e poi fusione fra Astm e Sias

Gavio accorcia la catena di controllo: Opa e poi fusione fra Astm e Sias
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Venerdì 14 Giugno 2019, 13:58
Il gruppo Gavio si riorganizza e accorcia la catena di controllo. Sias, la società a cui fanno capo diverse autostrade compresa la ricca tratta Torino-Milano, verrà fusa nella controllante Astm. Nasce così una nuova holding industriale quotata a Piazza Affari che riunificherà sotto un unico ombrello tutte le attività dei Gavio nel campo delle concessioni autostradali - con una rete di oltre 4mila chilometri di tratte a pedaggio in Italia, Brasile e Regno Unito - e delle costruzioni di grandi opere.

I dettagli dell'integrazione, attesa da tempo, sono stati resi noti ieri pomeriggio a mercati chiusi dopo che in mattinata i titoli delle due società erano stati sospesi dalle contrattazioni. L'operazione approvata dai consigli di amministrazione prevede la fusione per incorporazione di Sias in Astm. È previsto però che prima Astm lanci un'Opa parziale sul 5% di Sias, di cui possiede già il 63%, a un prezzo di 17,5 euro per azione, leggermente sopra i 17,23 dell'ultima chiusura di Borsa. Successivamente la fusione avverà sulla base di un rapporto di concambio pari a 0,55 azioni Astm per ogni azione Sias. Agli azionisti di Astm è riservato un diritto di recesso fissato a 21,76 euro (25,96 l'ultima quotazione). La decisione di promuovere l'offerta, precisa la società, serve «a mitigare gli effetti diluitivi» dell'operazione e per concedere una facoltà di uscita parziale ai soci di Sias che non vogliano rimanere azionisti del gruppo che nascerà dall'aggregazione. Il perfezionamento dell'offerta è subordinato al fatto che Astm arrivi a possedere il 66,693% di Sias. La famiglia Gavio al termine dell'operazione avrà - attraverso le casseforti Nuova Argo Finanziaria, Aurelia e Nuova Codelfa - una quota della neonata società compresa fra il 46 e il 48% a seconda di come andrà l'opa.

GLI OBIETTIVI
Obiettivo della semplificazione è creare un gruppo più grande, con maggiore peso sul listino, che abbia un migliore accesso al mercato dei capitali, anche in vista di possibili espansioni. «Una nuova realtà industriale - sottolinea il gruppo - che possa crescere in modo efficiente e competitivo» sia in Italia che all'estero, «anche con ricorso al mercato mediante operazioni di rafforzamento del capitale». E in questo senso dopo la fusione - le assemblee sono in calendario in ottobre - è prevista la presentazione di un nuovo piano strategico. L'operazione, insiste il gruppo, consentirà inoltre di ridurre i costi di holding, rafforzare le sinergie industriali e migliorare i risultati operativi.
Astm lo scorso anno ha realizzato ricavi per 1,7 miliardi con un utile di 166 milioni. Oltre alle autostrade italiane alla nuova società faranno capo le tratte brasiliane della EcoRodovias e Sina e Itinera, che si occupano di progettazione e realizzazione di grandi opere infrastrutturali.
J.O.
 
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