In particolare, un numero crescente di navi che trasportano gas naturale liquefatto (GNL) si sta dirigendo verso i porti europei, in quanto il Vecchio Continente sta attirando più forniture dopo che le nazioni asiatiche hanno riempito i loro stoccaggi e stanno scegliendo di utilizzare le proprie scorte questo inverno invece di acquistarne altre.
Nonostante i cali degli ultimi giorni, il prezzo del gas rimane su livelli molto elevati (a inizio 2021 era di 17 euro/MWh) e non c'è una fine immediata in vista per la crisi energetica europea. La Russia continua infatti a tenere i rubinetti chiusi, non segnalando nuovi flussi nel gasdotto Yamal (che arriva in Germania passando attraverso Polonia, Bielorussia e Ucraina).
Il gasdotto, che normalmente trasporta gas russo verso l'Europa occidentale, ha invertito la direzione del flusso di gas per il settimo giorno consecutivo. I flussi al punto di misurazione di Mallnow sul confine tedesco-polacco stanno andando verso est in Polonia con un volume orario di quasi 1,2 milioni di chilowattora (kWh/h), secondo i dati dell'operatore di rete tedesco Gascade.
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