Gas, altolà Ue al blocco del prezzo. Ma Draghi avrà via libera sugli aiuti alle imprese

Il premier chiede a Bruxelles di ripartire nella Ue gli effetti della sanzioni alla Russia

Draghi avrà via libera per gli aiuti alle imprese
di Marco Conti e Gabriele Rosana
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Lunedì 21 Marzo 2022, 00:14 - Ultimo aggiornamento: 10:27

Uniti sulle sanzioni, ma anche nella ripartizione degli effetti. Dal Consiglio europeo del 24 e 25 Mario Draghi si attende la stessa solidarietà che ci sarà al momento del via libera al quinto pacchetto di sanzioni contro la Russia. Un ragionamento che il presidente del Consiglio ha fatto alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e che ha ripetuto di recente quando ha riunito il fronte Mediterraneo Ue ritrovandosi a Villa Madama d’accordo con i leader di Spagna, Portogallo e Grecia.

Il fondo

La proposta di mettere un tetto al prezzo del gas e di sganciare il prezzo di quest’ultimo dalle rinnovabili è per Draghi un passaggio ineludibile anche se non nasconde le resistenze dei Paesi del Nord che però sono anche quelli che tendono ad alzare l’asticella delle sanzioni. L’idea è quella di mettere un tetto anche alto che però freni la speculazione e di creare un fondo compensativo in grado di mitigare i costi dell’energia per i Paesi più esposti avendo al tempo stesso la possibilità di sostenere, con aiuti di Stato, le imprese in difficoltà. Da come andrà a finire il Consiglio di giovedì si capirà quali margini ha Palazzo Chigi per mettere mano - magari dopo il varo del Def - ad un nuovo decreto, dopo quello varato la scorsa settimana, che potrà contare anche su un corposo scostamento di bilancio. 

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Ma sulla strada da intraprendere, di fronte ai rincari dei combustibili dopo l’invasione russa dell’Ucraina e sulla solidarietà europea per tenere a bada i prezzi, le posizioni divergono. Da una parte c’è il via libera ai sostegni per venire incontro nell’immediato a famiglie e imprese più colpite dal caro-bollette ma, dall’altra, è sulle soluzioni strutturali sul mercato dell’energia che manca l’accordo fra i Ventisette. I diversi Paesi si organizzano per il braccio di ferro, divisi nella più classica delle contrapposizioni tra Sud e Nord Europa. Il “Club Med” - l’etichetta mai tramontata per i Paesi del Sud come Italia, Spagna, Portogallo e Grecia - sono per allineare le posizioni sul dossier energia a cominciare dal “price cap”, il tetto al prezzo del gas.

La Commissione aveva aperto alla possibilità due settimane fa - così come alla tassazione temporanea degli extra-profitti delle compagnie energetiche e agli acquisti congiunti di gas su base volontaria per riempire gli stock del continente - nella sua comunicazione “RePowerEU”, con cui ha indicato la rotta per ridurre la dipendenza dal gas russo di due terzi già quest’anno. E dovrebbe fornire maggiori dettagli prima del summit dei leader. Ma Paesi Bassi e Germania puntano i piedi. E sono in compagnia di vecchi sodali o nuovi arrivati nell’asse dei frugali, come Danimarca, Finlandia e Estonia, contrarie a un intervento che alteri il funzionamento del mercato energetico e preoccupate da possibili ricorsi e dai rischi di tagli alle forniture. 

Avranno vita più facile, invece, le misure di emergenza che la Commissione presenterà alla vigilia del Vertice, dopo aver raccolto i commenti dei governi: tra le proposte sul tavolo (e a disposizione dei Paesi Ue) c’è, oltre al taglio di accise e Iva sull’energia, anche un nuovo quadro temporaneo sugli aiuti di Stato nello schema adottato due anni fa, all’inizio della pandemia. Ma stavolta il quadro temporaneo sarà più mirato: l’obiettivo è sostenere le imprese maggiormente esposte alle forniture di Russia e Ucraina, anzitutto quelle ad alta intensità energetica e quelle dipendenti dalle materie prime in arrivo da est.

Nel frattempo oggi si riuniranno a Bruxelles i ministri degli Esteri e Difesa per dare il via libera a un «accordo politico» sulla bussola strategica e la difesa comune. Anche questa intesa finirà giovedì sul tavolo dei Ventisette e si discuterà anche dell’aumento delle spese militari.

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