Gas, scoperti nuovi giacimenti in Algeria: Eni pronta ad aumentare l'estrazione per l'Italia

L’Italia ogni anno importa oltre 20 miliardi di metri cubi di gas dall’Algeria (su un consumo complessivo di circa 76 miliardi) attraverso il gasdotto Transmed, che arriva in Italia passando da Mazara del Vallo in Sicilia

Gas, scoperti nuovi giacimenti in Algeria: Eni pronta ad aumentare l estrazione
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Martedì 26 Luglio 2022, 21:09

Nuove scoperte di idrocarburi in Algeria, il Paese su cui l'Italia conta molto per ridurre la dipendenza dal gas russo. I nuovi giacimenti, una volta che la produzione sarà andata a regime, potranno contribuire ad aumentare le esportazioni di metano verso l'Italia.

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La scoperta

L'Eni ha firmato ieri con Sonatrach, la compagnia energetica di Stato, e le compagnie Oxy e TotalEnergies un nuovo contratto per i blocchi 404 e 208 in Algeria.

I blocchi sono localizzati nel bacino del Berkine, nell' Algeria orientale, area in cui Eni è presente dagli anni '80. Il contratto, ha spiegato il gruppo italiano, consentirà ai partner di potenziare gli investimenti, aumentando le riserve di idrocarburi dei giacimenti e prolungandone la vita produttiva per ulteriori 25 anni. Inoltre, consentirà anche la futura valorizzazione di quantità significative di gas associato che potrebbero diventare disponibili per l'esportazione, contribuendo alla diversificazione delle forniture di gas all'Europa.

Il piano di attività concordato include anche nuove tecnologie per migliorare il fattore di recupero delle riserve e ridurre le emissioni di CO2 attraverso progetti di efficienza energetica e decarbonizzazione. «Con questo nuovo contratto saranno messi a disposizione per l'export e per il mercato domestico ulteriori volumi di gas, coerentemente con l'impegno di Eni per la transizione energetica», sottolinea l'amministratore delegato del gruppo, Claudio Descalzi. «L'accordo evidenzia inoltre l'importanza della partnership strategica con Sonatrach - aggiunge il manager - finalizzata a investimenti a lungo termine in Algeria per massimizzare il valore degli asset». 

La missione

Il premier Mario Draghi la settimana scorsa, in piena crisi di governo, era volato ad Algeri, partner «strategico» per l'energia ma anche per la stabilità dell'area del mediterraneo, proprio per assicurarsi nuove forniture di gas. Il vertice intergovernativo ha «confermato il nostro partenariato privilegiato nel settore energetico. In questi mesi, l'Algeria è diventato il primo fornitore di gas del nostro Paese» e si prevedono «forniture ancora più cospicue nei prossimi anni», aveva detto Draghi ad Algeri, ricordando che la collaborazione con l' Algeria sarà «nello sviluppo di fonti rinnovabili, in particolare dell'idrogeno verde e dell'energia solare, eolica e geotermica».

L'aumento della produzione

Sonatrach lo scorso mese di maggio aveva ha siglato un memorandum con l’Eni finalizzato «all’accelerazione dello sviluppo di campi a gas in Algeria e alla decarbonizzazione attraverso idrogeno verde». L’Italia ogni anno importa oltre 20 miliardi di metri cubi di gas dall’Algeria (su un consumo complessivo di circa 76 miliardi) attraverso il gasdotto Transmed, che arriva in Italia passando da Mazara del Vallo in Sicilia.

«Sul fronte energetico, siamo disposti a dare quanto vuole da noi l’Italia - aveva sottolineato all'epoca durante una visita in Italia il presidente algerino, Abdelmadjid Tebboune -. C’è un accordo tra Italia e Algeria riguardo lo sviluppo del campo energetico e quindi esplorazioni congiunte tra Eni e Sonatrach. E ogni volta che la produzione viene aumentata la possiamo fornire all’Italia, che la manderà a tutto il resto dell’Europa». «Stiamo lavorando per rafforzare la partnership con l’Italia per fare altre scoperte, aumentare le quantità fornite o addirittura diventare un distributore di questa risorsa energetica in Europa», aveva poi aggiunto Tebboune.

L’obiettivo dell’accordo siglato lo scorso maggio è quello di valutare il potenziale di estrazione e le opportunità di sviluppo accelerato di alcuni giacimenti già scoperti da Sonatrach. «I volumi di produzione gas attesi dalle aree oggetto d’intesa, pari a circa 3 miliardi di metri cubi l’anno, contribuiranno ad aumentare le capacità di export dell’Algeria verso l’Italia», ha fatto sapere ancora Eni, presente nel paese africano dall'81.

Il gruppo guidato da Descalzi lo scorso aprile aveva già siglato un’intesa per importare nell’arco dei prossimi due anni 9 miliardi di metri cubi di gas all’anno in più dall’Algeria. I maggiori volumi di gas estratti grazie all’accordo firmato ieri contribuiranno all’aumento delle importazioni verso l’Italia. Una parte del gas è destinata invece al consumo locale. Eni, a partire dal prossimo inverno, per sostituire gradualmente i quasi 30 miliardi di metri cubi importati ogni anno dalla Russia, punta anche sulla Libia (da cui si conta di ricavare altri 2 miliardi di metri cubi di metano) e sul gas liquefatto (lng) in arrivo da Egitto, Qatar, Congo, Angola e Mozambico.

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