Benzina, sì al decreto anti-furbetti: da agosto l'obbligo di esporre il prezzo medio. Nuove regole per i cartelli

Stabilite anche le dimensioni dei caratteri. Protestano i gestori: troppi numeri, una farsa

Benzina, sì al decreto anti-furbetti: da agosto esposto il prezzo medio. Nuove regole per l’esposizione dei cartelli
di Jacopo Orsini
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Sabato 22 Aprile 2023, 21:48 - Ultimo aggiornamento: 23 Aprile, 11:41

Scatterà dal primo agosto l’obbligo per i distributori di esporre i cartelli con i prezzi medi regionali di vendita della benzina. Lo prevede il decreto ministeriale firmato nei giorni scorsi dal titolare delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ora all’esame della Corte dei conti. Il provvedimento, che deve essere ancora pubblicato sulla Gazzetta ufficiale, stabilisce come verranno raccolti i prezzi praticati dai singoli gestori, il modo in cui saranno calcolate le medie dal ministero e le regole per l’esposizione dei numeri, con tanto di misura dei caratteri.

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Le norme attuano quanto previsto da un decreto varato dal governo a gennaio (poi convertito in legge a marzo) quando le quotazioni dei carburanti erano decisamente più alte e si temeva che potessero salire ancora.

I prezzi poi invece nelle ultime settimane si sono un po’ raffreddati. I nuovi obblighi non sono mai piaciuti ai benzinai, che li hanno fortemente contestati fin dall’inizio. 

Il testo stabilisce che «gli esercenti l’attività di vendita al pubblico di carburante per autotrazione, compresi quelli operanti lungo la rete autostradale, espongono con adeguata evidenza un cartellone riportante i rispettivi prezzi medi, relativi alle tipologie di carburanti disponibili presso il proprio punto vendita, assicurandone l’aggiornamento con frequenza giornaliera». I cartelli dovranno essere esposti «entro le 10:30» e anche quando il distributore sarà aperto solo in modalità self il gestore sarà obbligato ad aggiornare i valori. «Il cartellone riportante i prezzi medi deve essere esposto all’interno dell’area di rifornimento, nel rispetto delle condizioni di sicurezza, in modo da garantirne adeguata visibilità» e deve specificare che i valori si riferiscono alla media. 

«La dimensione dei caratteri usati - si afferma ancora - è determinata in modo da garantirne la visibilità in condizioni di sicurezza assicurando una dimensione minima pari a 12 cm in altezza». Infine si stabilisce che i prezzi medi devono essere esposti «secondo il seguente ordine dall’alto verso il basso: gasolio, benzina, gpl, metano» indicando «con pari dimensione le cifre decimali fino alla terza».

 

LE MULTE

Per chi non rispetta gli obblighi sono previste sanzioni da 200 a 2.000 euro e in caso di violazioni ripetute per almeno quattro volte, anche non consecutive, nell’arco di sessanta giorni, può essere disposta la sospensione dell’attività fino a trenta giorni.

La Fegica-Cisl, una delle organizzazioni dei gestori, definisce le norme «una farsa» e accusa i tecnici del ministero di essere «completamente avulsi dalla realtà della distribuzione carburanti». «In sostanza avremo impianti “pavesati” da almeno 12 prezzi (tre per ogni prodotto standard o premium) a cui si aggiungerà un altro cartello con il prezzo medio regionale». Decisamente contraria ai nuovi obblighi anche la Figisc-Confcommercio. Il segretario generale Paolo Uniti ammette però che le armi dei gestori «sono spuntate» e che da agosto saranno costretti a esporre i nuovi cartelli. Anche se, aggiunge, si sta valutando l’ipotesi di un ricorso al Tar.

Il ministro delle Imprese ha sempre difeso il provvedimento sottolineando che «si afferma il principio della massima trasparenza» e «si mettono i consumatori in condizione di conoscere il prezzo medio e anche quello praticato da ciascun distributore». Su Twitter Urso ha poi citato proprio le norme sui carburanti fra le «6 leggi varate in 6 mesi» dal suo ministero. «Continuiamo a lavorare per le imprese e per il lavoro», ha affermato, citando le norme sul salvataggio della raffineria Isab di Priolo, il rilancio della siderurgia, la proprietà industriale, la riforma degli incentivi e la concorrenza.

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