A pesare sui mercati sono stati il dietrofront degli indici Pmi manifatturiero e servizi in Europa, in particolare in Francia, e la delusione per i dati cinesi sulle vendite al dettaglio, che ha innescato timori su un rallentamento della crescita di Pechino. Questo ha messo il freno ai titoli più esposti alla Cina, a partire da industriali, tecnologici e auto.
In calo Parigi (-0,88%), Madrid (-0,59%), Francoforte (-0,54%) e Londra (-0,47%). Anche Milano ha finito in ribasso (-0,72%). Beboli le banche (tra le peggiori Banca Mediolanum -2,2% e Ubi -2,09%, penalizzata anche dal fatto che Ubs ha tagliato il rating da «buy» a «neutral»). In coda all'indice Ftse Mib Tenaris (-2,25%) e il comparto auto, con Fca in discesa dello 0,77%, complice anche il calo dell'8% delle vendite in Europa.
Positive le utility, con Terna (+0,98%) ai massimi da dicembre 2017, Poste Italiane (+0,93%) e Ferragamo (+0,62%), che ritrova quota 18 euro per azione dopo la nomina del nuovo direttore finanziario.
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